GRANDE MANIFESTAZIONE SABATO PER L'ACQUA PUBBLICA CON I SINDACI, I COMITATI, LE ASSOCIAZIONI, CGIL, UGL E TANTI CITTADINI
È stata presentata stamani alla Cgil di Siracusa la manifestazione regionale di sabato 19 novembre a Siracusa, indetta dal Coordinamento dei Sindaci per l'Acqua Pubblica che non hanno consegnato gli impianti al gestore SAI 8, dal Comitato referendario Siciliano "2 Si per l'Acqua Bene Comune" e dalla Cgil, a difesa dell'Acqua Pubblica, la Rescissione del contratto con il gestore privato SAI 8 per inadempienze contrattuali, la Revoca del Commissariamento dell'Ato Idrico di Siracusa e l'Approvazione della Proposta di Legge di iniziativa popolare per il Riordino, alla luce del risultato referendario, del Servizio Idrico Integrato in Sicilia.
Presenti all'appuntamento con i giornalisti, il segretario provinciale della Cgil, Paolo Zappulla, il sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, vice presidente dell'Ato Idrico, e il sindaco di Palazzolo Acreide, Carlo Scibetta, in rappresentanza del Coordinamento dei 12 Sindaci che non hanno consegnato gli impianti, il segretario provinciale dell'Ugl, Tonino Galioto, e il rappresentante dei Comitati Referendari Nazionali e Regionali, Josè Sudano. Da parte di tutti i presenti è stata sottolineata l'unitarietà dell'iniziativa che sta allargando le adesioni anche da parte dei sindaci dei Comuni che hanno già consegnato gli impianti a SAI 8 (sono attualmente 9), e il suo carattere regionale con la presenza di sindaci dei Comuni delle altre provincie, dei Comitati e dei Forum regionali per l'Acqua Pubblica, Associazioni, Gruppi Politici, Volontariato e Gruppi di Società Civile organizzati e tanti cittadini che a gran voce chiedono l'applicazione del risultato referendario con l'approvazione di una nuova normativa legislativa che preveda la ripubblicizzazione dell'Acqua.
«Per noi è la continuazione della campagna e del risultato del referendum di giugno - ha detto il segretario provinciale della Cgil Paolo Zappulla, aprendo gli interventi - che anche a Siracusa, come nel resto d'Italia, ha espresso la volontà di ripubblicizzare l'acqua, in quanto l'esperienza che si sta vivendo nei Comuni che hanno consegnato la rete al privato, è del tutto negativa e i disservizi sono all'ordine del giorno, con bollettazioni errate e dai costi proibitivi. La manifestazione di sabato, quindi, intende sollecitare la Regione Siciliana affinchè approvi la legge di iniziativa popolare depositata all'ARS, per un riordino complessivo del servizio idrico integrato nell'Isola, che deve essere di qualità. La battaglia dei 12 Sindaci che in provincia di Siracusa non hanno consegnato gli impianti a SAI 8 - prosegue Zappulla - è una battaglia che si allarga sempre più e coinvolge tutti i soggetti che hanno partecipato alla campagna referendaria. Il sindacato, le associazioni, il volontariato e anche i sindaci che hanno consegnato gli impianti, hanno espresso con chiarezza la loro adesione a questo momento "inclusivo" per l'acqua pubblica, che per noi ha tre obiettivi precisi. Il primo è la revoca immediata del commissariamento dei Sindaci e dell'Assemblea dell'Ato dove esercitano questo loro ruolo. Il secondo obiettivo è quello di ripristinare un servizio pubblico ai cittadini di qualità e a costi accettabili. La gente è infatti allarmata per i servizi scadenti e le tariffazioni così esose. Infine il terzo obiettivo è di salvaguardia dell'occupazione dei lavoratori che operano tuttora nel settore, sottraendoli alla minaccia dei licenziamenti a seconda se si consegnano gli impianti oppure no. A tutti questi problemi, anche nella fase transitoria dal privato al pubblico, noi pensiamo che possa dare risposta la legge di iniziativa popolare che i sindaci, il sindacato e il comitato referendario hanno depositato all'ARS, e che è ancora in discussione in Commissione. C'è da dire - conclude il segretario della Cgil - che cresce la partecipazione e l'adesione allate del mondo sindacale, dell'associazionismo, della società civile e dei Comuni da dove partiranno, sabato mattina, decine di pullman per Siracusa».
«E' necessario - ha proseguito il sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, vice presidente dell'Ato Idrico - per raggiungere gli obiettivi che ha illustrato Zappulla, chiudere la vicenda e il contratto con SAI 8. E vogliamo chiuderla consegnando sabato all'opinione pubblica e a tutti i cittadini, le motivazioni delle rivendicazioni dei Sindaci che, sin dall'inizio, hanno chiesto il rispetto contrattuale da parte di SAI 8, che al contrario ha da subito fatto emergere inadempienze, ad iniziare dal mancato deposito del contratto di finanziamento a garanzia dei 500 milioni di euro di investimenti trentennali che avrebbe dovuto fare in tutti i comuni, e per cui sta già incassando i soldi con la tariffazione, e dal mancato versamento dei canoni annuali, dove sono incluse le somme a copertura dei mutui accesi dai Comuni, che per il 2010 e il 2011 ammontano a ben 4 milioni di euro. Già in questo triennio - aggiunge Amenta - il gestore avrebbe dovuto effettuare investimenti per 67 milioni di euro, ma a tutt'oggi non è stato speso un euro, né tantomeno aperto un cantiere, neanche per dare lavoro ai nostri concittadini e a tanti disoccupati che questa provincia purtroppo vanta. Per noi questo atteggiamento non va verso quel progetto di sviluppo che il territorio si è dato, né garantisce servizi efficienti ed indispensabili per la crescita. Senza servizi non potremo parlare di turismo, di turismo balenare e di sviluppo complessivo, quindi - conclude Amenta - è necessario che si chiuda questa storia con SAI 8 e si approvi una nuova legge, e nello stesso tempo si dia riconoscimento alla volontà popolare, espressa con il referendum».
«Purtroppo non c'è stata una corretta informazione con i cittadini - aggiunge il sindaco di Palazzolo Carlo Scibetta - che con il referendum pensavano che tutto si sarebbe risolto con il voto. Così non è stato, e lo dimostrano i commissariamenti dei Comuni e dei Sindaci. Non è una cosa semplice, visto che si consegna una parte importante delle municipalità. Per questo con la manifestazione assieme ai cittadini vogliamo ribadire il concetto di acqua bene comune e sollecitare una legge che guarda al futuro su questo delicato problema».
«Non potevano non essere presenti e aderire ad un momento di lotta che tocca i cittadini, i lavoratori e le famiglie - ha dichiarato Tonino Galioto, segretario provinciale dell'Ugl -. Erano stati fatti programmi da parte di SAI 8 che non ha mai rispettato sia nei confronti dei lavoratori, sia dei cittadini che complessivamente di tutto il territorio»
«Dal punto di vista formale - ha concluso Josè Sudano, rappresentare del Comitato referendario - il fatto che il referendum sia abrogativo fa emergere la necessità di avere una nuova legge che riempia i vuoti delle norme abrogate. Ma soprattutto c'è bisogna di una nuova legge, considerato che la finanziaria 2010, reiterata per il 2011, fa decadere al 31 dicembre di quest'anno gli Ato Idrici così come noi li abbiamo conosciuti, che guardi al futuro. Come si vede, la battaglia dei Sindaci non è solo una questione locale, un problema di 12 Comuni del siracusano che si rifiutano di consegnare i loro impianti ad un gestore privato, ma assume rilevanza nazionale e regionale. Per questo sabato saranno presenti alla manifestazione di Siracusa i Sindaci di tanti altri Comuni siciliani con le fasce tricolori, i Comitati e i Forum per l'acqua, e alcuni tra gli autorevoli promotori e redattori dei quesiti referendari nazionali, assieme ai Sindaci dei Comuni che hanno già consegnato le loro reti».
Dunque, una grande manifestazione popolare ed unitaria quella di sabato, per ribadire, ancora una volta, che l'acqua non può essere sottoposta al volere di "poteri forti" nè tantomeno essere ricondotta ad una logica di mercato su cui qualcuno vorrebbe speculare ai danni degli interessi collettivi e dei cittadini.
L'appuntamento, quindi, è per Sabato alle ore 10 in Piazza Pancali (Tempio di Apollo) per raggiungere in corteo Piazza Archimede, sede della Prefettura, dove si avranno gli interventi dei promotori, e l'incontro, come richiesto, con il Prefetto. Da tutti i Comuni, come è stato detto nel corso della conferenza stampa, sono previsti pullman per i partecipanti. Dal Comune di Canicattini saranno due gli autobus messi a disposizione dall'Amministrazione comunale, e dalle ore 8 di sabato saranno pronti davanti al Palazzo Comunale.
Presenti all'appuntamento con i giornalisti, il segretario provinciale della Cgil, Paolo Zappulla, il sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, vice presidente dell'Ato Idrico, e il sindaco di Palazzolo Acreide, Carlo Scibetta, in rappresentanza del Coordinamento dei 12 Sindaci che non hanno consegnato gli impianti, il segretario provinciale dell'Ugl, Tonino Galioto, e il rappresentante dei Comitati Referendari Nazionali e Regionali, Josè Sudano. Da parte di tutti i presenti è stata sottolineata l'unitarietà dell'iniziativa che sta allargando le adesioni anche da parte dei sindaci dei Comuni che hanno già consegnato gli impianti a SAI 8 (sono attualmente 9), e il suo carattere regionale con la presenza di sindaci dei Comuni delle altre provincie, dei Comitati e dei Forum regionali per l'Acqua Pubblica, Associazioni, Gruppi Politici, Volontariato e Gruppi di Società Civile organizzati e tanti cittadini che a gran voce chiedono l'applicazione del risultato referendario con l'approvazione di una nuova normativa legislativa che preveda la ripubblicizzazione dell'Acqua.
«Per noi è la continuazione della campagna e del risultato del referendum di giugno - ha detto il segretario provinciale della Cgil Paolo Zappulla, aprendo gli interventi - che anche a Siracusa, come nel resto d'Italia, ha espresso la volontà di ripubblicizzare l'acqua, in quanto l'esperienza che si sta vivendo nei Comuni che hanno consegnato la rete al privato, è del tutto negativa e i disservizi sono all'ordine del giorno, con bollettazioni errate e dai costi proibitivi. La manifestazione di sabato, quindi, intende sollecitare la Regione Siciliana affinchè approvi la legge di iniziativa popolare depositata all'ARS, per un riordino complessivo del servizio idrico integrato nell'Isola, che deve essere di qualità. La battaglia dei 12 Sindaci che in provincia di Siracusa non hanno consegnato gli impianti a SAI 8 - prosegue Zappulla - è una battaglia che si allarga sempre più e coinvolge tutti i soggetti che hanno partecipato alla campagna referendaria. Il sindacato, le associazioni, il volontariato e anche i sindaci che hanno consegnato gli impianti, hanno espresso con chiarezza la loro adesione a questo momento "inclusivo" per l'acqua pubblica, che per noi ha tre obiettivi precisi. Il primo è la revoca immediata del commissariamento dei Sindaci e dell'Assemblea dell'Ato dove esercitano questo loro ruolo. Il secondo obiettivo è quello di ripristinare un servizio pubblico ai cittadini di qualità e a costi accettabili. La gente è infatti allarmata per i servizi scadenti e le tariffazioni così esose. Infine il terzo obiettivo è di salvaguardia dell'occupazione dei lavoratori che operano tuttora nel settore, sottraendoli alla minaccia dei licenziamenti a seconda se si consegnano gli impianti oppure no. A tutti questi problemi, anche nella fase transitoria dal privato al pubblico, noi pensiamo che possa dare risposta la legge di iniziativa popolare che i sindaci, il sindacato e il comitato referendario hanno depositato all'ARS, e che è ancora in discussione in Commissione. C'è da dire - conclude il segretario della Cgil - che cresce la partecipazione e l'adesione allate del mondo sindacale, dell'associazionismo, della società civile e dei Comuni da dove partiranno, sabato mattina, decine di pullman per Siracusa».
«E' necessario - ha proseguito il sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, vice presidente dell'Ato Idrico - per raggiungere gli obiettivi che ha illustrato Zappulla, chiudere la vicenda e il contratto con SAI 8. E vogliamo chiuderla consegnando sabato all'opinione pubblica e a tutti i cittadini, le motivazioni delle rivendicazioni dei Sindaci che, sin dall'inizio, hanno chiesto il rispetto contrattuale da parte di SAI 8, che al contrario ha da subito fatto emergere inadempienze, ad iniziare dal mancato deposito del contratto di finanziamento a garanzia dei 500 milioni di euro di investimenti trentennali che avrebbe dovuto fare in tutti i comuni, e per cui sta già incassando i soldi con la tariffazione, e dal mancato versamento dei canoni annuali, dove sono incluse le somme a copertura dei mutui accesi dai Comuni, che per il 2010 e il 2011 ammontano a ben 4 milioni di euro. Già in questo triennio - aggiunge Amenta - il gestore avrebbe dovuto effettuare investimenti per 67 milioni di euro, ma a tutt'oggi non è stato speso un euro, né tantomeno aperto un cantiere, neanche per dare lavoro ai nostri concittadini e a tanti disoccupati che questa provincia purtroppo vanta. Per noi questo atteggiamento non va verso quel progetto di sviluppo che il territorio si è dato, né garantisce servizi efficienti ed indispensabili per la crescita. Senza servizi non potremo parlare di turismo, di turismo balenare e di sviluppo complessivo, quindi - conclude Amenta - è necessario che si chiuda questa storia con SAI 8 e si approvi una nuova legge, e nello stesso tempo si dia riconoscimento alla volontà popolare, espressa con il referendum».
«Purtroppo non c'è stata una corretta informazione con i cittadini - aggiunge il sindaco di Palazzolo Carlo Scibetta - che con il referendum pensavano che tutto si sarebbe risolto con il voto. Così non è stato, e lo dimostrano i commissariamenti dei Comuni e dei Sindaci. Non è una cosa semplice, visto che si consegna una parte importante delle municipalità. Per questo con la manifestazione assieme ai cittadini vogliamo ribadire il concetto di acqua bene comune e sollecitare una legge che guarda al futuro su questo delicato problema».
«Non potevano non essere presenti e aderire ad un momento di lotta che tocca i cittadini, i lavoratori e le famiglie - ha dichiarato Tonino Galioto, segretario provinciale dell'Ugl -. Erano stati fatti programmi da parte di SAI 8 che non ha mai rispettato sia nei confronti dei lavoratori, sia dei cittadini che complessivamente di tutto il territorio»
«Dal punto di vista formale - ha concluso Josè Sudano, rappresentare del Comitato referendario - il fatto che il referendum sia abrogativo fa emergere la necessità di avere una nuova legge che riempia i vuoti delle norme abrogate. Ma soprattutto c'è bisogna di una nuova legge, considerato che la finanziaria 2010, reiterata per il 2011, fa decadere al 31 dicembre di quest'anno gli Ato Idrici così come noi li abbiamo conosciuti, che guardi al futuro. Come si vede, la battaglia dei Sindaci non è solo una questione locale, un problema di 12 Comuni del siracusano che si rifiutano di consegnare i loro impianti ad un gestore privato, ma assume rilevanza nazionale e regionale. Per questo sabato saranno presenti alla manifestazione di Siracusa i Sindaci di tanti altri Comuni siciliani con le fasce tricolori, i Comitati e i Forum per l'acqua, e alcuni tra gli autorevoli promotori e redattori dei quesiti referendari nazionali, assieme ai Sindaci dei Comuni che hanno già consegnato le loro reti».
Dunque, una grande manifestazione popolare ed unitaria quella di sabato, per ribadire, ancora una volta, che l'acqua non può essere sottoposta al volere di "poteri forti" nè tantomeno essere ricondotta ad una logica di mercato su cui qualcuno vorrebbe speculare ai danni degli interessi collettivi e dei cittadini.
L'appuntamento, quindi, è per Sabato alle ore 10 in Piazza Pancali (Tempio di Apollo) per raggiungere in corteo Piazza Archimede, sede della Prefettura, dove si avranno gli interventi dei promotori, e l'incontro, come richiesto, con il Prefetto. Da tutti i Comuni, come è stato detto nel corso della conferenza stampa, sono previsti pullman per i partecipanti. Dal Comune di Canicattini saranno due gli autobus messi a disposizione dall'Amministrazione comunale, e dalle ore 8 di sabato saranno pronti davanti al Palazzo Comunale.
Ultimo aggiornamento ( Giovedì 24 Novembre 2011 12:45 )
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