JAZZ E SICILIA, UNA FUSION POSSIBILE, "SERENELLA JAZZ QUARTET" E QUESTA SERA SI CHIUDE ALLA GRANDE
Canicattini - Pu il grande jazz fondersi con il dialetto siciliano, con i ritmi mediterranei di questa terra calda e irrequieta, e pu esserne protagonista, rompendo una tradizione che almeno qui da noi vede questa musica solo al maschile, una donna?
Beh, se fosse stati la sera di ferragosto in Piazza XX Settembre a Canicattini Bagni, dov' in corso di svolgimento il Festival Internazionale del Jazz "Sergio Amato", e aveste ascoltato "Serenella Jazz Quartet", vi sareste resi conto che la risposta decisamente, si!
Si, perch il jazz scritto e cantato da questa ragazza palermitana, nata in una famiglia di artisti, con alle spalle studi di pianoforte al conservatorio di Palermo e di musicologia all'universit, che inizia a cantare nell'ensemble Gospel Projct, e che nel 2003 sbarca a Parigi per un dottorato di ricerca sui tre concerti sacri di Duke Elington, non ci fa rimpiangere nulla. Gli studi al conservatorio jazz di Parigi sotto la guida di Jean Charles Richard, Benjamin Mousset, Marck Buranfosse e Philippe Bodoin, sono evidenti.
Quel mescolarsi di jazz, musica e dialetto siciliano, una sorta di fusione di pi culture, qualcosa di gradevole, che ti mette ritmo, che ti entra dentro, anche quando parla, come Serenella fa nel suo ultimo lavoro discografico "Scirocco", della condizione della sua terra, delle donne e della speranza. Sul palco, decisamente estiva, a piedi scalzi, la sua una danza al ritmo di quel sound inconfondibile che per sei giorni ha risuonato nel cuore del centro storico di Canicattini.
Un sound reso vivo dalla grande esperienza dei musicisti che suonano con lei, da una parte la grande esperienza di un contrabbassista dal talento inconfutabile, qual Alberto Amato, direttore artistico del Festival Jazz, e dall'altro due giovani che non hanno pi bisogno di presentazioni nel panorama jazzistico nazionale, Seby Burgio, pianista solarinese specializzato ai corsi della Bercklee College di Boston, e Loris Amato, batterista dell'Amato Jazz Trio, che dopo la scomparsa del fratello Sergio, al quale il Festival da sei anni dedicato, ne ha preso il posto nel gruppo.
E a proposito di gruppo e degli Amato, ieri ha fatto la sua comparsa sul palco, accanto allo zio Alberto, su quella batteria che fu del padre, un altro rampollo di questa grande famiglia di musicisti e di jazzmen, Santi Amato, figlio di Sergio, ragazzino dal futuro brillante.
E prima di Serenella la serata, su cui non avrebbe scommesso nessuno, per via del ferragosto, e che al contrario ha visto una piazza al gran completo, cos come nelle precedenti cinque serate, stata riscaldata dal vibrafono di un altro "amico" di questo festival e della citt di Canicattini e della sua storia musicale di questi ultimi 20 anni, Cesare Carbonini, compositore, pianista e percussionista di ineguagliabile bravura.
Con lui al piano, questa promessa del jazz che Seby Burgio, giovanissimo ma con alla spalle una lunga esperienza, oltre che di studi iniziati a poco meno dell'et di cinque anni, che di collaborazioni, maturate all'ombra di appuntamenti importanti come Umbria Jazz.
Venerd, vigilia di ferragosto, il grande palco di Piazza XX Settembre ha visto protagonisti invece, due mature esperienze , ad iniziare da quella dei "Katania Quintet" di Francesco Cali, pianista e fisarmonicista, che ha fatto rivivere il "nuevo tango" e la figura di Astor Piazzolla. E poi l'estro e la ver
satilit, oltre alla creativit compositiva, di un grande jazzista di casa nostra, "Claudio Giglio Quartet", sassofonista e flautista di spicco del panorama musicale italiano. Dalla musica jazz alla contemporanea, dalla musica etnica alla world music, egli manifesta un'assoluta padronanza dei mezzi tecnici ed espressivi, ed una piena consapevolezza in qualsiasi ambito linguistico operi.
Come sempre la musica non si esaurita sul palco, ma proseguita nelle sale del Jazz Club del palazzo della Cultura del Comune di Canicattini Bagni che, con la Regione Sicilia, la Provincia Regionale e la Camera di Commercio di Siracusa, l'Unione dei Comuni "Valle degli Iblei, l'Unione Commercianti Canicattinesi e "Marcia Mondiale per la Pace e la non Violenza", con le Associazioni Otama, Anthea e Sabat, hanno reso possibile la realizzazione del Festival.
Questa sera di chiude e lo si fa alla grande con due presenze storiche e straordinarie del jazz internazionale "Nguyen Le New Quartet" con Nguyen Le alla chitarra, Rita Marcotulli al piano, Chris Jennings al contrabbasso e Roberto Gatto alla batteria; e poi "Amato Jazz Trio", guest Pucci Nicosia, con Alberto Amato al contrabbasso, Elio Amato al trombone e flicorno alto, Loris Amato alla batteria e il catanese Pucci Nicosia alla batteria.
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