LA DICHIARAZIONE DEL SINDACO PAOLO AMENTA SULLE DIMISSIONI DELL'AVV. AMENTA DA ASSESSORE E L'USCITA DALLA MAGGIORANZA DELLA PRESIDENTE BARAGALLO E DEL CONSIGLIERE OZZO
A seguito delle dimissioni da assessore all'Urbanistica, Polizia Municipale e Contenzioso, dell'avvocato Paolo Amenta, e l'abbandono della maggioranza che sostiene il primo cittadino, oltre che dello stesso assessore dimissionario anche della presidente del Consiglio Loretta Barbagallo e del capogruppo di "Sviluppo e Futuro", avvocato Massimiliano Ozzo, il sindaco ha rilasciato la seguente dichiarazione.
«Sono rammaricato per la scelta dell'avvocato Amenta di rimettere la delega assessoriale e di non riconoscersi nell'attuale maggioranza amministrativa che ho l'onore di guidare, considerato che ci legano ben dieci anni di percorso politico - amministrativo fatto assieme, avendo io ricoperto la carica di vice sindaco nella passata legislatura, nella giunta presieduta dal suocero dell'avocato Amenta, dottor Santino Cavaliere. Lo stesso rammarico per la decisione della presidente del Con-siglio, Loretta Barbagallo, e del capogruppo avvocato Massiliano Ozzo, di non sostenere, a tre mesi della scadenza naturale della legislatura, la maggioranza che li ha visti protagonisti sin dal suo nascere, nel maggio del 2007. Quando amici con la quale si è condiviso un lungo viaggio, lasciano il sentiero che insieme abbiamo scelto e deciso di percorrere, certamente non si fa festa. Ma da qui a mistificare la realtà e le scelte che tutti assieme abbiamo fatto, giustificando l'uscita dalla maggioranza con una semplice e "improvvisa non condivisione" dell'azione politica del sindaco, non mi sembra corretto né tanto-meno generoso nei confronti proprio di quel percorso che ci ha visti assieme in questi anni. Non mi pare, infatti, di aver mai nascosto, sin dalla campagna elettorale, la scelta e la convinzione di dar vita e mettere in campo azioni politiche e amministrative che non avessero quale unico obiet-tivo il bene e la crescita dei cittadini, di Canicattini Bagni e del territorio, lontano dagli intrighi e dell'immobilismo dei partiti e della politica provinciale, responsabile, in tutti questi anni, di una si-tuazione di degrado e di non sviluppo dell'intera provincia. Una distanza che ci ha evitato di essere risucchiati dal ciclone litigioso e dormiente della politica dei "padri padroni", e che al contrario ci ha permesso di collocare la nostra città e il nostro territorio in un contesto di confronto e di interlocuzione, dalla quale per decenni siamo stati sempre esclusi, con i massimi vertici istituzionali dell'Isola, per porre all'attenzione di tutti le esigenze di sviluppo, non solo della nostra città, ma dell'intero Comprensorio, all'interno della quale abbiamo certamente, così come ci viene riconosciuto, un ruolo di traino. Queste scelte, queste azioni politiche e amministrative, che abbiamo messo in campo hanno trovato la condivisione non solo dell'intera maggioranza che mi ha sostenuto alle elezioni con la lista "Svi-luppo e Futuro", ma anche di altri gruppi in Consiglio Comunale, così come di valenti professionisti, ampi strati della società civile e dell'associazionismo, nel territorio, dando, senza chiedere nulla in cambio, la loro ampia disponibilità a percorrere insieme a noi questo difficile viaggio per la crescita e lo sviluppo della nostra Comunità e del Comprensorio. Credo sia poi questo il compito primario di un buon amministratore, ampliare i consensi nei con-fronti degli obiettivi programmatici presentati agli elettori, non certo di chiudersi a riccio sulla torre, come rivendicato, e me ne dispiace, dall'assessore Amenta, dal capogruppo Ozzo e dalla presidente Barbagallo, che lamentano un allargamento della maggioranza e del progetto politico. In politica, ma soprattutto nel lavoro quotidiano di amministratori di una città e di un territorio disagiato come il nostro, non possono esistere posizioni bloccate, incapaci di aprirsi e confrontarsi con la realtà che ci circonda. Sarebbe una posizione perdente, vecchia soprattutto, come spesso ci ha abituato la politica in questi lunghi anni di immobilismo. Dunque, se le mie responsabilità sono quelle di non aver permesso che le "pesantezze" della politica provinciale, quella dei capi corrente e dei padri padroni, si impadronissero anche delle nostre azioni, allora ha ragione chi oggi, a tre mesi dalle elezioni, ha deciso di cambiare sentiero. Ma nella consapevolezza che, al contrario, quelle scelte che abbiamo fatto insieme in tempi meno sospetti, per dare a questa città e a questo territorio quelle opportunità di riscatto, di rinascita e di crescita, siano le uniche percorribili, se non si vuole ripiombare nell'anonimato e nel disinteresse, come rivendicano oggi i cittadini, i giovani e i movimenti che scendono in piazza in tutta Italia per manifestare un disagio, e rappresentano un modello ed un laboratorio di "nuova politica" da am-pliare a livello provinciale e a livello regionale, mi sento di non condividere la scelta dei miei ex compagni di viaggi, ai quale auguro le migliori fortune».
Ultimo aggiornamento ( Lunedì 06 Febbraio 2012 13:21 )
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