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OMAGGIO A SERGIO AMATO, APERTA DAL "DRUM TRIO" LA SECONDA SERATA DEL FESTIVAL JAZZ

Scritto da Gaetano Guzzardo    Mercoledì 12 Agosto 2009 16:06

Drum_trioCanicattini - Un doveroso omaggio ad un grande musicista, un batterista dal futuro certamente brillante nel pano-rama jazzistico internazionale, come dimostrano le collaborazioni effettuate sino a prima della scomparsa, prematuramente, nell'incidente di quella notte a ritorno da un concerto. Si è aperta così la seconda serata del Festival Internazionale del Jazz di Canicattini Bagni, con ricordo ed un omaggio a Sergio Amato, batterista dell'Amato Jazz Trio.

E chi se non il suo strumento, la batteria, e in particolare il fratello minore degli Amato, Loris, che di Sergio ha preso il posto nel gruppo, insieme ad altri due amici batteristi con i quali si sono condivise ore e ore di musica e di confronto: Enzo Augello, floridiano, e Tony Arco, milanese, ma siciliano nel cuore.

Un "drum trio" che dopo aver rivisto e sentito per un attimo, un minuto, in un video, Sergio, ritma-re e far "parlare" la sua batteria, ha regalato al numeroso pubblico di piazza XX Settembre una jam session di grande valore tecnico e musicale, come solo i grandi sanno fare. Parlando al cuore, come sanno fare i musicisti di Jazz. Una esibizione impareggiabile, ritmata dagli applausi di chi in quella piazza ha avuto l'impressione di rivedere, li, al suo posto, con i suoi amici, come ci aveva abituati a vedere in tanti anni di Festival a Canicattini e di suonate al Jazz Club, questo amico di tutti, questo ragazzo sensibile che non sapeva mai dire di no.

Un grazie, a Sergio, come ha voluto sottolineare il suo amico Enzo Augello: "Sergio aveva sogno - ha detto il musicista - e mene parlava sempre, in qualsiasi occasione, mettere insieme una band, un gruppo di soli percussionisti, questa sera abbiamo provato a farlo, e i risultati sono gli applausi di questo meraviglioso pubblico. Ma il sogno di Sergio vive in tutti noi che l'abbiamo conosciuto, abbiamo suonato con lui, e condividiamo la nostra musica con lo steso strumento,la batteria. Quel sogno, glielo dobbiamo, ed io farò in modo che si realizzi".

Visibilmente emozionato Loris, sotto quella gigantografia di Sergio che sovrasta il palco, lui che della famiglia Amato, tutti artisti, ad iniziare dal padre Santino, pittore e trombettista, è il più giova-ne dei quattro fratelli: "Io non sono nato batterista, sono un artista di strada, faccio magie, ma il mio posto era li, dietro quella batteria, assieme ai miei fratelli. Oggi ne vado fiero, come vado fiero di queste splendide serate per Sergio".

E la musica ha ripreso i ritmi di sempre in Piazza XX Settembre, con due gruppi di grande spessore, il "Branciamore Perfect Quartet" con Francesco Branciamore alla batteria, Elio Amato al trombone e flicorno alto, Gaetano Cristofaro al sax, Giuseppe Guarrella al contrabbasso. Tutti musicisti di provata esperienza artistica e concertistica, d'altra parte Francesco Branciamore com'è consuetudine, scrive per progetti scegliendo i musicisti in funzione di quella che sarà la direzione musicale per prenderà il progetto ideato. "Perfect Quartet" nasce proprio attorno alla figura di questi quattro splenditi musicisti che hanno al loro attivo numerosi percorsi discografici. Elio Amato con il noto Amato Jazz Trio, Gaetano Cristofaro clarinettista classico e sassofonista jazz di grande talento, e Giuseppe Guarrella contrabbassista di fondamentale importanza per tutti i progetti che si dividono tra tradizione e innovazione.

Dopo Branciamore è stata la volta di "Luca Lo Bianco Ear Catcher" con Gaspare Palazzolo al sax tenore e soprano, Francesco Guaiana chitarra, Marco Di Fronte violoncello, Luca Lo Bianco contrabbasso, Fabrizio Giambanco batteria. Un quintetto che ha riscosso applausi a scena aperta e a cui alla fine è stato chiesto anche un bis che come sempre è stato concesso con grande soddisfa-zione. Un intreccio di strade, di esperienze musicale e umane condivise in molti anni di collabora-zioni, un jazz con innesti nel rock e viceversa che hanno appassionato il pubblico e fatto conoscere a Canicattini un gruppo che di sicuro si ritaglia uno suo spazio nel futuro del Festival. Il punto di unione e al contempo il punto di partenza che anima le performance della band, è appunto la conti-nua esplorazione espressiva, in una sintesi creativa senza alcuna limitazione estetica, frutto, come abbiamo detto, di una naturale sovrapposizione di linguaggi. Bravi!

Come sempre, poco prima della mezzanotte, com'è tradizione, rivive anche il Jazz Club dei profes-sori che curano i seminari di specializzazione strumentale diretti da Rino Cirinnà nell'adiacente Pa-lazzo della Cultura, li sempre in Piazza XX Settembre, Ieri sera di scena Tony Arco alla batteria, Luciano Terzano al contrabbasso, Claudio Angeleri al piano e Rino Cirinnà al sax.

Questa di scena "Carlo Cattano Quartet" con Carlo Cattano al sax soprano, baritono e flauto; Tony Cattano al trombone, Alberto Amato al contrabbasso, Antonio Moncada alla batteria. A seguire: "Pietro Ciancaglini Quintet" in un omaggio a Charlie Mingus, con Pietro Ciangaglini al contrabbasso, Max Ionata sax tenore, Daniele Tittarelli sax alto, Pietro Lussu piano, Walter Paoli alla batteria.

 

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