

La speranza è nell'approvazione delle variazioni di Bilancio che l'ARS dovrebbe fare prima della chiusura della Cassa Regionale per la pausa natalizia, altrimenti c'è il rischio che le centinaia di lavoratori forestali, 470 in tutta la provincia, per lo più dei Comuni montani, addetti alla prevenzione incendi, potranno riscuotere le retribuzioni arretrate (mesi di settembre, ottobre, novemre e il 20% di agosto)alla fine di marzo. Questo quanto emerso nell'incontro tra il presidente dell'Unione dei Comuni "Valle degli Iblei", Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni, i sindaci dei Comuni montani, Carlo Scibetta di Palazzolo, Nello Pisasale di Cassaro, Giuseppe Giansiracusa di Buscemi, ed i lavoratori forestali del Comprensorio montano, che nel pomeriggio di ieri erano presenti nell'aula consiliare di Buscemi.
Una situazione che ormai sta diventando drammatica per centinaia di famiglie, che aspettano di riscuotere più di tre mesi di stipendi, che diventeranno quattro, se non si sarà trovata una soluzione e si assommerà anche il mese di dicembre. In pratica la Regione non avrebbe, allo stato attuale, la necessaria copertura finanziaria per poter far fronte ai costi di manutenzione delle aree boschive, nonostante l'avvio dei lavori e quindi l'assunzione di migliaia di braccianti soprattutto per la prevenzione degli incendi. Nel corso dell'incontro di ieri sera, il presidente dell'Unione, Paolo Amenta, ha garantito ai lavoratori tutto il sostegno possibile per una soluzione breve della vicenda, con la richiesta di intervento del Prefetto di Siracusa, della deputazione regionale della provincia e dell'assessore Titti Bufardeci. Solidarietà e disponibilità a fianco dei lavoratori è stata espressa anche dai sindaci presenti all'incontro, dal consigliere provinciale Domenico Nigro e dal presidente del Consiglio comunale di Buscemi, Nellino Carbè. Dal canto loro, i lavoratori presenti nell'aula consiliare, hanno apprezzato l'intervento del presidente dell'Unione e dei sindaci nel cercare di risolvere, prima di Natale, questa vicenda che rischia, con il prolungarsi, di rendere più tesi i rapporti che potrebbero sfociare in azioni di lotta più forti.