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RICORDATO CON LA "DRUMMERIA" DI TRE BATTERIE IL 18° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI CAPACI

Scritto da Gaetano Guzzardo    Lunedì 24 Maggio 2010 14:07

ricordo_strage_di_capaci4ricordo_strage_di_capaci2Un ritmo che ha squarciato, simbolicamente, il silenzio dell'indifferenza e della quotidianità per lasciare spazio al ricordo e all'impegno a costruire percorsi di legalità, tenendo alta la guardia della lotta alla mafia e alla criminalità organizzata, freno e inibitori della crescita e dello sviluppo della Sicilia. Una "Drummeria", il potente suono di tre batterie suonate da Enzo Augello, Giuseppe Carbonaro e Mirko Augello, dal terrazzo del Museo dei Sensi, in pieno centro cittadino, è così arrivato, ina-spettato, in tutto il centro abitato, diffondendosi, grazie ai potentissimi amplificatori posizionati nell'edificio, nell'area iblea. La città di Canicattini Bagni, conosciuta per la sua vasta attività musicale, da quella bandistica al jazz, ha voluto ricordare così, attraverso il linguaggio universale della musica, il 18° Anniversario della Strage di Capaci, nella quale persero la vita il giudice simbolo della lotta alla piovra mafiosa, Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, e gli agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo, e Antonio Montinaro. Quel "Drum contest" composto da Enzo Augello, uno dei più noti batteristi jazz italiani, ha fatto pertanto da preludio, alle 17,58 ora dell'esplosione sull'autostrada A29 di Capaci, all'incontro che è seguito, coordinato dal giornalista Gaetano Guzzardo, con il sindaco Paolo Amenta, la coordinatrice provinciale di Libera, Giusy Aprile, l'avvocato Emanuele Midolo, e il consigliere provinciale Gaetano Amenta, presente anche il vice comandante della locale stazione carabinieri MM. Giuseppe Roccasalva. Parole e Musica per non dimenticare. L'iniziativa voluta dall'Amministrazione comunale di Canicattini, dal suo sindaco Paolo Amenta, con il patrocinio della Provincia Regionale, dell'Unione dei Comuni e della regione Siciliana, e organizzata dai jazzisti delle Associazioni Sabatù, Otama e Anthea, sotto l'abile regia dell'architetto Giuseppe Di Mauro, si è sviluppata in un mix di immagini di repertorio di Falcone, Borsellino, Antonino Caponnetto, di quel pricordo_strage_di_capaci6ool antimafia che ha scosso l'Italia intera con le sue battaglie e con i suoi lutti, che scorrevano sui muri delle sale del Museo dei Sensi, quasi ad inseguire gli interventi e le note degli strumenti di Elio e Alberto Amato, di Rino Cirinnà e di Enzo Augello. Una scossa contro i silenzi, una piccola goccia nel grande mare dei ricordi, ha detto Gaetano Guzzardo, aprendo gli interventi, e rimarcando la necessità di non imbavagliare la stampa, proprio per garantire a tutti i cittadini quel diritto a sapere e ai giornalisti di informare, che fa sana e pulita una società. Un ricordo che non dovrà mai essere cancellato, ha aggiunto il sindaco Paolo Amenta, perché pagina indelebile della storia del popolo siciliano e dell'Italia intera. «Una pagina ed un dolore che le nuove generazioni devono conoscere - ha continuato il primo cittadino - per rafforzare il muro della legalità che deve segnare la vita di tutti noi». Un riappropriarsi di ciò che appartiene al territorio e alla collettività, ha sottolineato Giusy Aprile, nel ricordare le esperienze delle associazioni antimafia e antiracket nate da quel tragico 23 maggio 1992 a Siracusa. Come i beni confiscati alla mafia che vengono assegnati agli enti locli affinchè di-ventino laboratori e fucine di legalità. E Giusy Aprile, a tal proposito, ha fatto omaggio al sindaco di Canicattini, che ha voluto ringraziare per l'iniziativa, di un barattolo di marmellata di arance rosse prodotta dall'Azienda agricola Casa Nostra che con Libera gestisce a Lentini i 43 ettari di terreni confiscati al clan Nardo. Un esempio di giustizia e di grande senso di servizio per lo Stato e per la collettività, quello di Giovanni Falcone, degli agenti della sua scorta, così come di Paolo Borsellino e dei tanti, magistrati, avvocati, giornalisti forze dell'ordine, sindacalisti e politici, che sono morti per mano mafiosa, ha voluto ricordare l'avvocato Emanuele Midolo nel suo intervento. Giustizia e servizio, che devono unire tutti contro quest'unico nemico, ha detto il maresciallo Roccasalva, che vorrebbe impedire l'affermarsi di valori come la legalità e il rispetto dell'uomo. Un impegno costante, dalle istituzioni alla società civile, ha voluto rimarcare, il consigliere provin-ciale Gaetano Amenta nel chiudere i lavori dell'incontro, che deve mirare alla crescita delle coscienze e a consolidare nelle giovani generazioni il ricordo del sacrificio di quanti hanno e conti-nuano a costruire, giorno dopo giorno, un futuro migliore. A chiudere la serata sono state le note del contrabbasso di Alberto Amato, del trombone di Elio Amato e del sax di Rino Cirinnà.
Ultimo aggiornamento ( Lunedì 24 Maggio 2010 16:27 )
 

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