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EX PROVINCE, BASTA CON I COMMISSARIAMENTI DICE IL VICE PRESIDENTE DI ANCISICILIA, PAOLO AMENTA CHIEDENDO LA NUOVA LEGGE E IL VOTO

Scritto da Gaetano Guzzardo    Lunedì 27 Ottobre 2014 18:28

amenta74«Non ci appassiona il duetto tra parlamentari regionali che si registra sulla stampa a proposito del rinnovo o meno dell’incarico di Commissario straordinario al Colonnello Mario Ortello per la guida dell’ex Provincia regionale di Siracusa. Piuttosto ci si appresti a varare una legge sulle Province che escluda ogni inutile commissariamento».

 

Così il Vice Presidente di AnciSicilia, Paolo Amenta, Sindaco di Canicattini Bagni, a seguito del dibattito apertosi in provincia di Siracusa sulla legittimità o meno di una “rinomina” dell’attuale Commissario straordinario della Regione alla Provincia Regionale di Siracusa, il Colonnello della Guardia di Finanza in pensione, Mario Ortello.  Una posizione ed un ruolo, quelli del Colonnello Ortello, tra l’altro non previsti dall’art. 145 dell’OREL che stabilisce che possono essere nominati a ricoprire l’incarico di Commissario, i funzionari direttivi del Servizio ispettivo dell’Assessorato delle autonomie locali.

Non solo, ma con l’entrata in vigore del “Decreto Madia”, il Decreto legge 24 giugno 2014, n. 90, suMisure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari”, convertito in Legge 11 agosto 2014, n. 114, che  vieta di assegnare incarichi dirigenziali a lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza, si può dire che sia del tutto esclusa questa possibilità.  Quella che invece non è esclusa, e su questo si focalizza l’intervento del Vice Presidente di AnciSicilia, Paolo Amenta, è l’ulteriore lungaggine con la quale sia il Governo regionale sia l’Ars, stanno affrontando il futuro delle ex Province regionali, oggi Liberi Consorzi, da due anni rimasti nell’assoluta incertezza.

 

«Il dibattito sulla nomina o meno di Ortello – continua il Vice Presidente di AnciSicilia, Amenta – purtroppo, fa ancora emergere, qualora ve ne fosse di bisogno, il vuoto programmatico e legislativo che da due anni stiamo registrando sulla questione Province. Due anni di incertezze, di inutili parole, senza sapere cosa il Governo regionale prima e l’Assemblea Regionale dopo, volessero fare di quelle strutture intermedie e sovracomunali che erano le Province che, lo ricordo, hanno competenze sull’edilizia scolastica, sulla rete viaria, sull’ambiente, solo per citare alcuni compiti che, tra l’altro, allo stato attuale, non sono mai stati cancellati. Eppure, da due anni queste strutture sono commissariate, quindi ulteriori costi per la collettività,  e questi compiti accantonati. Nessuno si è occupato delle scuole superiori, della sicurezza delle strade, e della salvaguardia ambientale del nostro territorio. Due anni persi inutilmente tra definizione di Liberi Consorzi, Aree Vaste, Città Metropolitane, scelte dei Comuni a quale appartenere, e lotte dietro le quinte per creare “nuovi governatorati” proprio con le Città Metropolitane.

Questo – continua Paolo Amenta - il frutto di un’autonomia che anziché rappresentare un valore aggiunto per la Sicilia, il più delle volte è solo di impedimento. Lo dimostra la scelta fatta in poco tempo dal Governo nazionale con la legge Delrio che ha ridisegnato ruoli e compiti delle nuove Province nel resto del Paese, strutture di secondo livello composte solo da amministratori dei Comuni che vi appartengono, con un Presidente ed un mini-Consiglio, senza alcuna indennità, che in questi giorni  si stanno eleggendo. Da noi si discute ancora, dopo due anni dalla loro cancellazione fatta dal Governo Crocetta, che cosa devono essere, bloccandone l’attività e lanciando il toto-commissari.

E allora - conclude il Vice Presidente Paolo Amenta - i parlamentari regionali anziché perdersi in questo gioco di nomine, provino a svolgere il loro ruolo e accelerino in aula il varo di una legge, che sia la Delrio che sia altra cosa, purché nell’interesse dei cittadini e del territorio,  e ci permettano di andare al voto per dare ai Comuni una struttura che possa intervenire sui servizi  che ho citato, e ai cittadini punti di riferimento, anche per il ruolo di programmazione e rilancio dello sviluppo economico del territorio che queste  nuove Province o Liberi Consorzi o Aree Vaste, che dir si voglia, possono svolgere, essendo composte proprio da quella rappresentanza di base che sono i Comuni».

 

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