INCHIESTA DISCARICHE E ARRESTO FUNZIONARIO REGIONALE E IMPRENDITORI, DURO COMMENTO DEL VICEPRESIDENTE DI ANCISICILIA PAOLO AMENTA
A seguito degli arresti di questa mattina a Palermo, di un funzionario dell’Assessorato regionale Territorio e Ambiente e quattro imprenditori del settore dei rifiuti che lo pagavano per avere le autorizzazioni necessarie alla gestione delle discariche, duro è stato il commento del vicepresidente di AnciSicilia, Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni.
«La vicenda emersa oggi con l'arresto di un funzionario regionale e di alcuni imprenditori operanti nel settore dei rifiuti - afferma Paolo Amenta, Vicepresidente di AnciSicilia e Sindaco di Canicattini Bagni - è l'ennesima conferma del fallimento di una politica regionale che anziché governare i problemi che affliggono la Sicilia, approntando soluzioni concrete ed efficaci, è vittima di un apparato burocratico autoreferenziale.
Come hanno sottolineato gli investigatori e come abbiamo avuto modo di affermare in tante altre occasioni come AnciSicilia - continua Amenta - è la stessa normativa regionale che produce quel terreno fertile dove si annida il malaffare.
Questa vicenda è sintomatica di un sistema dei rifiuti che non essendo governato dalla politica è difatti "appaltato" agli interessi personali di pochi imprenditori, piccole e grandi lobbies che hanno a cuore il profitto a danno della qualità dei servizi al cittadini.
Perché in Sicilia si possa parlare di sviluppo territoriale e di politiche per il lavoro bisogna avere il coraggio di ripartire dai servizi essenziali per i cittadini (rifiuti, acque, sanità, sociale …) con l'approvazione di riforme vere, snelle e trasparenti, e senza proclami.
E da funzionari onesti, e sono tanti, che lavorano con dignità nell’interesse della Sicilia.
Mi domando - conclude il Vicepresidente di AnciSicilia - se fino ad oggi le istituzioni regionali siano state all'altezza del loro ruolo o se i cittadini e i tanti amministratori locali che lottano per il proprio territorio non siano vittime di un sistema politico "bloccato" dove il confine tra le diverse posizioni politiche sembra, nel suo complesso, oscurato dalla logica degli interessi personali, aziendali e, nella migliore delle ipotesi, clientelari».
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