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Nasce a Canicattini Bagni il primo “tavolo di lavoro” sulle politiche sociali in provincia di Siracusa tra il sub Distretto Socio Sanitario AOD “Valle dell’Anapo” e Cgil, Cisl, Uil

Scritto da Gaetano Guzzardo    Giovedì 21 Gennaio 2021 11:00

protocollo-welfareNasce il primo “Tavolo di lavoro” permanente sul Welfare  in provincia di Siracusa, tra le Organizzazioni sindacali confederali Cgil, Cisl, Uil, le rispettive Segreterie provinciale dei Pensionati, Spi-Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, e il Comune di Canicattini Bagni nel suo ruolo di Capofila del sub Distretto Socio Sanitario A.O.D. “Valle dell’Anapo” che comprende i Comuni dell’area montana (Buccheri-Buscemi-Canicattini Bagni-Cassaro-Ferla-Palazzolo Acreide-Sortino).

 

 

A sottoscrivere ieri, mercoledì 20 gennaio 2021, il Protocollo sono stati il Sindaco di Canicattini Bagni, Marilena Miceli, capofila dell’Area Omogenea Distrettuale, sub distretto del più ampio Distretto Socio Sanitario 48 della provincia di Siracusa,  i tre Segretari provinciali di Cgil, Cisl, Ui, Roberto Alosi, Vera Carasi e Luisella Lionti, e i tre Segretari provinciali della categoria Pensionati, Valeria Tranchina per lo Spi-Cgil, Vito Polizzi per la Fnp-Cisl, ed Emanuele Sorrentino la Uilp-Uil, che insieme al Comune di Canicattini Bagni ne hanno promosso la nascita.

 

La firma a conclusione di un incontro in videoconferenza alla quale, oltre ai rappresentanti della Confederazione sindacale unitaria e il Sindaco Miceli, ha visto la partecipazione anche del Vice Presidente di AnciSicilia, Paolo Amenta, che da anni, da Presidente prima e da Vice Presidente e responsabile delle Politiche Sociali per l’Associazione dei Comuni poi, ha promosso la costituzione di “tavoli di lavoro” di confronto e condivisione sulle tematiche sociali a livello regionale e distrettuale per garantire una più adeguata programmazione dei servizi reali da attuare nei territori, dare risposte efficienti ai bisogni delle fasce più fragili e alle persone, evitare gli sprechi, avere rendicontazioni delle spese nei tempi giusti e ridurre i notevoli ritardi dei pagamenti che, per lo più si ripercuotono su chi opera nei territori come le cooperative sociali.

 

Uno strumento di lavoro indispensabile, il primo in provincia di Siracusa, soprattutto in questo difficile momento di crisi sociale ed economica per il Paese e, in particolare, per le aree della Sicilia, che rappresenta un nuovo modo di vedere il Welfare e gli interventi da attuare per dare ai reali bisogni delle comunità, partendo dall’analisi e dal confronto di chi sta in trincea, come il Sindacato e i Comuni, risposte concrete ed esaustive.

 

Un’opportunità per la politica e i Distretti per programmare e mirare gli interventi da attuare, senza lasciare indietro nessuno, evitando, tra l’altro, hanno rimarcato gli intervenuti, il triste fenomeno che ancora oggi, purtroppo, si registra in alcuni dei 55 Distretti Socio Sanitari dell’Isola, di mancato utilizzo di parte dei fondi disponibili per i servizi alle fragilità e ai bisogni sociali dei cittadini.

 

Un protocollo, quello siglato tra Cgil, Cisl, Uil e l’A.O.D. “Valle dell’Anapo”, che prova, dunque, a girare pagina nel complesso e offuscato scenario dei servizi sociali in Sicilia, mettendo ordine e facendo chiarezza nella programmazione e negli interventi che diventano così condivisi, partendo dalla consapevolezza che l’attuale stagione economica e sociale è contraddistinta da una pesantissima crisi che ha colpito e colpisce il lavoro, l'occupazione e le condizioni economiche e sociali  delle persone più fragili, tra cui i pensionati le donne e gli uomini, anziani, lavoratori, precari e disoccupati, minori, disabili, immigrati, in generale le famiglie e i cittadini tutti della società siracusana, che sempre più reclamano il loro diritto ad accedere ai servizi socio assistenziali e sanitari.

 

Una criticità resa ancora più pesante dall’emergenza Covid-19, che oltre a determinare le drammatiche conseguenze ben note, ha profondamente inciso anche sulle scelte politiche e sociali, attualmente orientate alla tutela delle fragilità nella sua più ampia accezione nonché ad una rinnovata visione dei servizi socio assistenziali e sanitari pubblici quale parametro di valutazione della qualità della vita e di relazione dei cittadini.

 

Occorre, pertanto, promuovere una programmazione di politiche di sostegno alle fragilità tra loro integrate, non frammentarie né dispersive, rispondendo a specifici bisogni del territorio dei quali occorre effettuare una compiuta mappatura sostanziando un radicale cambio di passo, ribadendo il nesso inscindibile tra sviluppo e coesione sociale, riaffermando l'esigibilità concreta dei diritti sociali e di cittadinanza.

 

In tale logica quindi si deve riconfermare e potenziare il Welfare pubblico, a livello regionale, provinciale e locale, come strumento funzionale allo sviluppo economico e sociale a supporto e sostegno di corrette ed efficaci politiche per la famiglia, nonché per la crescita e la innovazione di servizi sociali.

 

Per questo i firmatari del Protocollo, convengono sulla necessità, politica e amministrativa, che tutte le risorse complessive provenienti da fondi afferenti le politiche sociali vengano accorpate funzionalmente in un fondo unico vincolato. Tale scelta strategica è finalizzata a rendere sinergica, efficace e tempestiva tutta l'azione programmatoria svolta dal Distretto, in tal senso le parti ritengono di impegnarsi, nell'ambito dei diversi ruoli istituzionali e delle diverse funzioni esercitate, a favorire la realizzazione concreta di idonei strumenti e supporti legislativi, amministrativi e operativi.

 

Nasce così un Coordinamento tra i firmatari del Protocollo, composto da quattro rappresentanti del Distretto socio sanitario e da tre rappresentanti nominati da ciascuna delle Organizzazioni sindacali che lo hanno sottoscritto, chiamato a svolgere specifiche funzioni di “indirizzo, monitoraggio e valutazione”, su base distrettuale da attivare preliminarmente all'avvio del tavolo di concertazione distrettuale che attualmente prevede la partecipazione anche di altri soggetti istituzionali e non.

 

Tra i punti di lavoro: il piano integrato Socio-Sanitario provinciale; la valutazione di merito sulla necessità di una proposta di legge organica di riordino delle politiche sociali in Sicilia; la non autosufficienza, fragilità, prevenzione, disabilità e sorveglianza attiva della persona anziana; la disponibilità ed accesso ai servizi sociali, socio-assistenziali e socio-sanitari; le politiche della casa, della famiglia e del sostegno ai meno abbienti; le politiche della povertà; le politiche dell'immigrazione; le politiche dell'infanzia; le politiche della disabilità.

 

Non sarà un tavolo chiuso quello che prende vita ma, congiuntamente, i firmatari del Protocollo si impegnano a valutare l'opportunità di integrarne la composizione in relazione alle specifiche esigenze legate alla trattazione dei vari temi, e di sottoporre al tavolo stesso eventuali questioni attinenti ed altre aree tematiche da attenzionare e trattare.

 

«Un grande risultato per l’attuazione delle politiche di welfare nel nostro territorio, quello che si è concretizzato – ha sottolineato il Sindaco Marilena Miceli – frutto del lavoro e del confronto con le Organizzazioni provinciali dei Pensionati di Cgil, Cisl e Uil, che ci ha permesso di analizzare a più ampio raggio le politiche d’intervento sociale nei Comuni dell’area montana, guardando al di là dei bisogni delle fasce relative agli anziani. Un tavolo di lavoro che, con orgoglio nasce a Canicattini Bagni, e che in questi ultimi anni ha visto come precursore a livello regionale il mio predecessore, Paolo Amenta, che da Presidente e da Vice Presidente di AnciSicilia l’ha più volte proposto quale unica soluzione di concertazione e di confronto tra la Pubblica Amministrazione, chiamata a dare servizi, e le Organizzazioni sindacale quali organismi di conoscenza dei reali bisogni delle persone nei territori. Un percorso che vogliamo auspicare venga seguito anche dal resto dei Distretti socio sanitari in Sicilia».

 

 

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