Sono stati trattati solo metà dei punti posti all’ordine del giorno della seduta del Consiglio comunale di ieri sera a Canicattini Bagni. I restanti altri tre punti, su proposta del capogruppo di “Trasparenza e Cambiamento” Pietro Savarino, votata da tutto il Consiglio, sono slittati alla seduta di venerdì prossimo, e riguarderanno: revoca stato di liquidazione, proroga termini di scadenza GAL-Agenzia di Sviluppo Val d’Anapo; risposta a interrogazione del Consigliere Gazzara sul problema degli studenti pendolari; attività ispettiva

Ad aprire i lavori è stato come sempre il presidente Antonino Zocco presentando al Consiglio il nuovo segretario comunale dell’Ente, il dottor Sebastiano Grande, condiviso, su decisione proprio dell’assise consiliare, con il Comune di Palazzolo.

Dopo l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti, sono stati il presidente Zocco, il sindaco Paolo Amenta e il consigliere Emanuele Tringali a dare comunicazioni all’aula.

Per quanto riguarda Zocco, questi ha invitato i consiglieri a partecipare martedì prossimo ad un incontro con il commissario regionale per il Piano Regolatore Generale ed i tecnici incaricati di redigerlo per eventuali suggerimenti e proposte.

Su questa comunicazione si è aperto un primo dibattito che ha visto gli interventi dei capogruppo del “Gruppo Misto”, Sebastiano Cascone, e di “Trasparenza e Cambiamento”, Pietro Savarino, porre l’accento sui ritardi, a due mesi dalla nomina del commissario straordinario, e a mesi di distanza dall’affidamento dell’incarico ai tecnici,  con i quali vengono informati e coinvolti i consiglieri comunali, in particolare dell’opposizione, ai quali per la prima volta viene sottoposto l’argomento.

Necessaria, pertanto, per gli intervenuti, l’esigenza di una commissione speciale che si occupi solo del PRG, come già avveniva nella passata legislatura.

L’altra comunicazione è arrivata dal sindaco Paolo Amenta che, scusandosi con il Consiglio per gli slittamenti dei giorni scorsi, ha spigato i motivi degli spostamenti  delle date, in quanto lo stesso impegnato a Palermo nei lavori della Conferenza Regione – Autonomie Locali, sulla presentazione del nuovo disegno di legge sul “Diritto allo studio”, presentato dall’assessore regionale Scilabra, dove all’interno si parla di “trasporto degli studenti pendolari”, punto questo all’ordine del giorno del Consiglio comunale.

Il primo cittadino, nel chiedere di spostare la discussione su questo punto per l’assenza in aula per motivi di salute del consigliere interrogante Sebastiano Gazzara, ha comunque anticipato alcuni passaggi della nuova legge, e la decisione, come AnciSicilia, di cui è vice presidente regionale, di presentare un emendamento all’art. 25 che come nel passato, garantisce la gratuità dell’abbonamento per il trasporto solo a coloro che si iscrivono, a parità di indirizzo, in scuole le cui sedi siano le “più vicine al luogo di residenza” (in questo caso Palazzolo e, nel caso nel Comune montano non vi sia l’indirizzo richiesto, a Siracusa).

L’applicazione di questa norma, da parte del Comune di Canicattini Bagni, così come richiesto dalla Regione, con la richiesta della compartecipazione ad una parte della spesa degli abbonamenti fatta agli studenti che pur avendo gli indirizzi nel Comune più vicino hanno preferito iscriversi in altra sede, o addirittura, come nel caso dello Scientifico, anziché iscriversi in quello cittadino hanno preferito Siracusa, nei mesi scorsi aveva portato alla protesta e alla presentazione di una petizione all’Amministrazione comunale. Da qui l’interrogazione del consigliere Gazzara.

La presentazione di un emendamento a questa restrizione da parte dell’Anci, è stata accolta positivamente dal Consiglio, pur rimandando la discussione a venerdì prossimo.

Infine, l’ultima comunicazione è stata del consigliere Tringali che ha invitato i presenti a partecipare ai festeggiamenti del decennale del Centro Diurno Anziani, di cui su delega del sindaco è presidente, fissato per sabato 21 giugno.

Chiuse le comunicazioni, si è votato il prelievo del punto relativo al debito fuori bilancio “Berna Nasca Giuseppe c/Comune di Canicattini Bagni – Sentenza n. 512/2013 – Atto di precetto del 9/4/2014”, che è stato così posto in discussione.

Si tratta di un debito risalente al 1986 relativo a lavori per il collettore fognante che, tra residui ed altre incombenze, oltre a revisione prezzi, contestate allora dagli uffici comunali, da pochi milioni di lire, dopo la sentenza del giudice che ha condannato il Comune al pagamento, è arrivato, compreso d’interessi, a 68.039,36 euro.

Su questo punto il capogruppo dell’opposizione Pietro Savarino, pur criticando le lungaggini che hanno portato alla lievitazione del debito, si è dichiarato disponibile a riconoscerlo se l’Amministrazione avesse attivato tutti gli strumenti per accertare le responsabilità di chi l’ha causato. A Savarino hanno risposto sia il sindaco che il capogruppo della maggioranza “Sviluppo e Futuro”, Gaetano Amenta, ricordando come ciò sia già insito per legge, e  qualora si evidenziano responsabilità queste vanno perseguite, considerando che tutti gli atti vengono trasmessi ad un organo di controllo qualificato che è la Corte dei Conti.

Il capogruppo Amenta, inoltre, annunciava il voto favorevole del suo gruppo, considerata la sentenza del giudice, al fine di non creare ulteriore danno all’Ente, e visto che l’atto era stato già sottoposto alla verifica e al parere dell’apposita commissione consiliare “che non ha evidenziato elementi certi per individuare eventuali responsabili”.

Dalla consigliera Giusy Mara Ricupero è stato avanzato un ulteriore invito al gruppo di opposizione “Trasparenza e Cambiamento” di far parte delle commissioni, dalle quali si sono esclusi nel momento in cui è stato dato spazio in esse anche al “Gruppo Misto”, che a detta di Savarino non può essere identificato con l’opposizione.

Alla fine il debito veniva riconosciuto con solo con gli 8 voti della maggioranza e l’astensione dei due consiglieri del “Gruppo Misto”, Loretta Barbagallo e Sebastiano Cascone, mentre i consiglieri Pietro Savarino, Emanuele Amenta, e Sebastiano Trapani, non partecipavano al voto uscendo dall’aula e rientrando subito dopo.

Con la votazione all’unanimità dei presenti di rinviare il resto dei lavori a venerdì 27 giugno, si chiudeva pertanto la seduta.

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