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Canicattini Bagni “Comune pilota” per l’Albo comunale degli Assistenti Familiari, la proposta di Spi e Filcams Cgil provinciali presentata ieri al Comune dall’Amministrazione comunale con i vertici della Cgil di Siracusa

Scritto da Gaetano Guzzardo    Mercoledì 25 Ottobre 2017 13:19

La-Rocca Amenta Gallo Miceli Tranchina Gugliotta AlosiCanicattini Bagni quale “Comune pilota” di un progetto sociale di grande interesse nel processo di assistenza e cura alla persona, in particolare gli anziani, nell’ambito familiare: l’istituzione dell’Albo comunale degli Assistenti Familiari.

A proporlo all’Amministrazione comunale, facendo seguito ad un percorso di “dialogo sociale” tra Sindacato ed Ente istituzionale, iniziato già da tempo con la sindacatura di Paolo Amenta, attuale Presidente del Consiglio Comunale e Vice Presidente di AnciSicilia, proprio sulle politiche sociali ed i servizi, è stata la Cgil provinciale di Siracusa, con lo Spi, il Sindacato dei Pensionati, e la Filcams.

 

L’iniziativa è stata presentata nel pomeriggio di ieri al Comune di Canicattini Bagni, dal Sindaco Marilena Miceli, dal Presidente del Consiglio comunale, Paolo Amenta, dal Segretario generale provinciale della Cgil, Roberto Alosi, e dai segretari provinciali dello Spi e della Filcams, rispettivamente Valeria Tranchina e Stefano Gugliotta, presenti anche il Segretario della Camera del lavoro canicattinese, Salvatore La Rocca, e quello della Lega Spi, Paolo Gallo.

 

A gestire l’Albo, dalla quale i cittadini che ne avessero bisogno potranno scegliere gli operatori, sarà il Comune, attraverso i propri Servizi Sociali, provvedendo, innanzitutto, ad una adeguata formazioni degli stessi, stilando, con avvisi pubblici, convenzioni con apposite imprese sociali conoscitrici del settore.

 

Il progetto che prende corpo a Canicattini Bagni, capofila del Sub Distretto Socio Sanitario AOD,  e da qui poi allargata anche agli altri Comuni della zona montana siracusana e non solo, oltre a migliorare la domiciliarizzazione del servizio di assistenza alla persona, in rete con le strutture pubbliche del territorio, vuole altresì garantire diritti contrattuali e previdenziali agli operatori, da qui la presenza forte del Sindacato, favorendo, nel contempo l’emersione del lavoro nero, poco professionalizzato e formato.

 

«La scelta di Canicattini nell’avvio di questo progetto pilota – ha dichiarato il Segretario generale della Cgil, Roberto Alosinasce dal rafforzamento di un percorso di “dialogo sociale” che da tempo abbiamo intrapreso con il Comune, con il suo ex Sindaco Paolo Amenta, e con l’allora Assessore al Welfare, Marilena Miceli, che oggi ne ha raccolto il testimone alla guida della città. Quello che stiamo presentando è un lavoro sinergico che vuole contribuire a dare una migliore capacità di governance “istituzionale” negli interventi in materia di assistenza alle famiglie».

 

Un Sindacato, dunque, che si muove nel territorio facendo rete con gli altri soggetti che hanno come obiettivo, nel caso specifico, il benessere e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini.

 

«Questo progetto punta, oltre a sottolineare un modo di fare sindacato di proposta e di confronto e non solo di non solo di rivendicazione – sottolinea Valeria Tranchina, Segretario provinciale dello Spi - soprattutto  a costruire insieme un welfare più adeguato a partire dal territorio. Il nostro compito, il nostro ruolo è far emergere i bisogni sociali e trasformarli in negoziazione sociale con le istituzioni facendo avanzare nuovi diritti, benessere ed equità. Il nostro obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita dei nostri rappresentati e delle loro famiglie, in questo caso, infatti, il progetto guarda all’assistenza domiciliare dal duplice punto di vista: del bisogno dell’assistito di ricevere assistenza e qualificata; del bisogno del lavoratore di ricevere tutela dei diritti, formazione e riconoscimento della funzione socio-occupazionale».

 

«Per noi – completa Stefano Gugliotta, Segretario provinciale Filcams -  l’Albo Comunale degli Assistenti Familiari si traduce in servizi qualificati, in cui l’incontro domanda- offerta tra operatori e famiglie è garantito dal Comune e non dal tradizionale passaparola. E, come detto, in tutela del lavoratore ma anche delle stesse  famiglie che spesso, vista la poca chiarezza dei rapporti non legalizzati, devono affrontare lunghe traversie anche in sede di giudice del lavoro».

 

Un Welfare che diventa anche volano di sviluppo economico, come è stato evidenziato negli interventi dei presenti, con un settore, quello dell’assistenza alla persona che, visto il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione e di migliori servizi, può diventare ambito di migliori condizioni di vita e dello stato sociale per il forte impatto nella vita quotidiana delle persone, ma anche bacino occupazionale.

 

«Riteniamo quello dello Spi e della Filcams un’ottima proposta di welfare locale – ha rimarcato il Sindaco Marilena Micelie come capofila del Sub Distretto Socio Sanitario dell’area montana, ci faremo carico di allargarla anche agli altri Comuni dell’Unione. Certamente, oltre a garantire più efficienza e professionalità in un settore alquanto delicato come quello della cura alla persona, in particolare gli anziani non autosufficienti, favorirebbe l’incontro della domanda e dell’offerta. Vedremo nei prossimi giorni di lavorare, con Spi e Filcams, alla stesura di un Regolamento da portare in Consiglio comunale, prevedendo anche premialità per le famiglie che contribuiranno a legalizzare e a miglioare un settore importante come quello della cura delle persona».

 

«C’è da dire – aggiunge il Presidente del Consiglio comunale, Paolo Amenta -  che questo modo di intendere da parte del Sindacato di un nuovo modello di Welfare partecipativo, fondato su una governance sociale allargata alla partecipazione dei singoli, dei corpi intermedi e del Terzo settore, è in linea con le nostre idee e con le azioni che in questi anni abbiamo messo in atto nei processi decisionale e attuativi delle politiche sociali nel nostro Comune e nel nostro Sub Distretto, e più in generale, da Vice Presidente di AnciSicilia, e componente a livello regionale del Tavolo tecniche sulle Politiche Sociali e a livello nazionale del Comitato di Indirizzo e Sorveglianza del Ministero dell’Interno sui fondi PAC, ho trasferito alle altre Municipalità».

 

Nei prossimi giorni seguiranno altri incontri tra Comune e Sindacato per approntare il Regolamento che dovrà essere approvato dal Consiglio Comunale.

 

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