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IL CONSIGLIO COMUNALE ALL'UNANIMITA' APPROVA IL PIANO DI PROTEZIONE CIVILE E LE DUE MOZIONI A DIFESA DEI COMUNI E DEL TERRITORIO

Scritto da Gaetano Guzzardo    Giovedì 05 Settembre 2013 17:06

consiglio-pc-bellassaiSono stati tutti esitati, all’unanimità dei presenti, i punti posti all’ordine del giorno del Consiglio comunale di ieri sera a Canicattini Bagni, che già lunedì aveva avuto modo di confrontarsi, su alcuni dei temi posti in discussione, come quelli relativi al salvataggio dei piccoli Comuni chiesto da Anci Sicilia, a causa dei sempre minori trasferimenti finanziari della Regione che ha ridotto notevolmente il Fondo delle Autonomie Locali, e la richiesta di revoca dell’autorizzazione alla società agrigentina SOAmbiente, per la realizzazione della discarica di “stabilizzati” a Stallaini, sull’altopiano ibleo, a ridosso della Riserva naturalistica di Cava Grande del Cassibile, tra Canicattini Bagni, Avola e Noto.

 

Primo punto esitato, con voto unanime, è stato quello relativo alla modifica della deliberazione di Consiglio Comunale n 30 dell’8-5-2013, riguardante l’approvazione del Regolamento per la concessione di rateizzazioni di pagamento applicabili ai debiti di natura tributaria ed extratributaria, con la cancellazione, nelle motivazioni di richiesta di rateizzazione, della parola relativa allo stato di salute del contribuente, come proposto dal consigliere Pietro Savarino e da “Trasparenza e Cambiamento”, lasciando solo quella relativa alle difficoltà economiche.

Si è così passati all’approvazione del  “Piano Comunale di Protezione Civile”, frutto di un lavoro sinergico tra la struttura comunale di Protezione Civile diretta dal comandante della Polizia Municipale, Giuseppe Casella, l’Ufficio Tecnico guidato dal geometra capo, Giuseppe Carpinteri, e il Dipartimento regionale di Protezione Civile, Servizio per la provincia di Siracusa, diretto dall’architetto Biagio Bellassai, ieri sera presente in aula assieme a Casella, per illustrare il Piano.

Un Piano che fotografa la realtà attuale della città e del territorio canicattinese, analizzando gli aspetti di rischio sismico, idrogeologico e degli incendi, prevedendo i vari scenari  di rischio e le procedure per l’attivazione e l’intervento delle Strutture operative comunale e di supporto. Dalle criticità urbane, alle vulnerabilità, alla prevenzione, alle aree di emergenza, e ai comportamenti dei cittadini e delle strutture, in particolare quelle di volontariato, essenziali per gli interventi.

Bellassai e Casella (nella foto a destra l'arch. Bellassai in aula), con l’ausilio di proiezioni, hanno illustrato al Consiglio la Relazione e le varie Tavole di supporto,  tra l’altro già pubblicate dall’Ufficio Stampa del Comune sul sito Internet delll’Ente, www.comunedicanicattinibagni.it nella sezione “Protezione Civile”.

Sull’argomento sono intervenuti, congratulandosi con i redattori del Piano e con la rispettive strutture di Protezione Civile, quella comunale e con il Servizio per la provincia di Siracusa del Dipartimento, i consiglieri Fabrizio Cultrera, Michele Zocco, Sebastiano Cascone Sebastiano Gazzara, Sebastiano Trapani, Fabrizio Cassarino. Un ottimo piano lo ha definito Cultrera, geologo e ricercatore; attenzionare le uscite della città e i ponti, ha evidenziato Zocco; mentre per Cascone, bisogna intervenire per garantire la sicurezza nelle zone basse della città, via Mazzini, via Manzoni, via Alfeo e vie limitrofe, penalizzate dalla strettoia di via Alfeo, per arrivare all’area di emergenza; sugli edifici strategici e vulnerabili, sull’assetto urbano si sono soffermati Gazzara e Cassarino; mentre Trapani ha sollecitato esercitazioni con i cittadini.

A loro hanno risposto Bellassai e casella, aggiungendo che il Piano è uno “strumento vivo” tenuto continuamente aggiornato, dove sono previsti oltre che esercitazioni con i cittadini, nei vari quartieri, anche informazione e coinvolgimento delle realtà associative e degli stessi cittadini.

Chiusa la discussione il presidente Antonino Zocco ha messo ai voti il Piano che veniva approvato all’unanimità

 

«Sono compiaciuto – ha dichiarato alla fine dei lavori l’architetto Bellassai responsabile del Dipartimento regionale di Protezione Civile, Servizio per la provincia di Siracusa – per come si sono svolti i lavori del Consiglio, per quanto riguarda il Piano Comunale di Protezione Civile. In particolare per l’interessamento dei consiglieri alle problematiche di Protezione Civile, e per l’approfondimento che hanno voluto evidenziare e le proposte interessanti nel proseguo delle operazioni del Piano».

 

Si è così passati all’approvazione della Mozione, come già fatto dai Comuni di Noto, per chiedere alla Regione la revoca dell’autorizzazione alla realizzazione di un impianto di smaltimento rifiuti in Contrada Stallaini, zona di grande pregio ambientale e naturalistico, a ridosso della Riserva di Cava Grande del Cassibile, inserita nel Piano paesaggistico della provincia di Siracusa.

Un’area che, ha sottolineato ancora una volta il sindaco Paolo Amenta come fatto nel corso del  Consiglio informale di lunedì sera, rappresenta anche una risorsa economica, dal punto di vista turistico ed imprenditoriale, per la città di Canicattini Bagni, e per le sue giovani generazioni, avendo il Comune sottoscritto un Protocollo con l’Azienda Forestale per l’apertura di una “porta versante Canicattini” per l’accesso all’area di Riserva di Cava Grande, annualmente percorsa da migliaia di visitatori, così come i “sentieri naturalistici” che proprio dalla città di Canicattini Bagni hanno inizio per attraversare e conoscere il promontorio ibleo.

Come non si può tenere conto, hanno fatto rilevare il sindaco e i consiglieri intervenuti (Sebastiano Trapani, Gaetano Amenta, Sebastiano Cascone, Sebastiano Gazzara), che la stessa area dove dovrebbe sorgere la discarica della SOAmbiente, è ricca di falde idriche  che alimentano le sorgenti dalla quale si preleva l’acqua per l’approvvigionamento della città di Canicattini Bagni. Un inquinamento di tali falde, comprometterebbe oltre che la salute dei cittadini anche la garanzia di poter utilizzare tali sorgenti per la fornitura di acqua, per usi civici, alla città. Messa ai voti, la Mozione è stata approvata all’unanimità dei presenti.

L’ultimo punto in discussione ha infine riguardato la Mozione richiesta da Anci Sicilia, del quale è reggente regionale il sindaco Paolo Amenta, contro l’ulteriore riduzione del Fondo regionale delle Autonomie locali e le gravi conseguenze che si determineranno per i bilanci comunali, in particolare nei piccoli Comuni al di sotto dei 5 mila abitanti. Anche questo, un tema ampiamente discusso nella riunione del Consiglio “aperto” che si è tenuto lunedì sera, nel qual il primo cittadino ha relazionato, sottolineando le gravi difficoltà economiche che stanno vivendo i Comuni siciliani, ai quali Stato e Regione hanno ridotto drasticamente i trasferimenti finanziari. Con la penalizzazione per la Sicilia dove, non avendo la Regione chiuso l’accordo con la Stato, non viene applicato il Federalismo Fiscale e pertanto non vengono erogate le “compensazioni” previste per il quinquennio di accompagnamento previsto dalla normativa.

 

«In cinque anni il Fondo delle Autonomie Locali – ha detto Amenta - è stato dimezzato, dai 913 milioni del 2009 si è passati ai 540 milioni del 2013. Quest’anno, inoltre, ai Comuni sono destinati appena 540 milioni di euro, e quindi ben 111 milioni in meno rispetto al 2012. Dal 2013 la legge di stabilità della Regione ha assegnato ai circa 200 Comuni al di sotto dei 5 mila abitanti, un quinto del totale di parte corrente del Fondo della Autonomie Locali, 56 milioni di euro a fronte dei circa 124 del 2012.

La situazione non cambia neanche per i Comuni medio – grandi che si trovano in una situazione economico-finanziaria di estrema difficoltà e, in molti casi, sono vicini al dissesto. La scelta della Regione di fatto è quella di mettere i Comuni nell’impossibilità di chiudere i bilanci anche prevedendo le spese obbligatorie.

Bilanci tra l’altro – ha continuato il reggente di Anci Sicilia - che non sono stati ancora approvati, proprio per queste difficoltà e per i ritardi del governo nazionale di decidere di che fare dell’Imu. In questo modo viene a rompersi quella coesione sociale. Ma soprattutto, si deve tenere conto che ad oggi la Regione ha trasferito ai Comuni solo il 60% della parte corrente della prima trimestralità, costringendo tanti sindaci a ricorrere a scopertura di Tesoreria per pagare gli stipendi e garantire i servizi, gravando gli Enti di interessi passivi. A ciò si sommano le difficoltà di poter dare risposte anche allo spaventoso aumento del disagio sociale, non avendo la Regione, ad oggi, trasferito le spettanze del 2012 per quanto riguarda la legge 328 sui Servizi Socio – Sanitari, né tantomeno, alla data attuale, settembre, ha programmato gli interventi per il 2013».

 

La richiesta di Anci Sicilia è quella di riportare lo stanziamento del Fondo delle Autonomie Locali per i Comuni sotto i 5 mila abitanti ad un totale che preveda una riduzione sostenibile dei trasferimenti, non superiore al 15% rispetto ai trasferimenti del 2012.

La Mozione di Anci Sicilia, messa ai voti, veniva votata all’unanimità.

 

Per quanto riguarda l’attività ispettiva, prima che il presidente Zocco sciogliesse la seduta,  il consigliere Gazzara, così aveva fatto a suo tempo anche il consigliere Cascone, ha ricordato al sindaco di intraprendere iniziative per chiedere al Prefetto un maggiore controllo del territorio in termini di sicurezza, visto che, con l’aumentare del disagio sociale, si registrava anche un aumento in città di fenomeni di microcriminalità. Dal canto suo il primo cittadino si è dichiarato disposto a sottoscrivere con il Consiglio comunale una Mozione in tal senso da inviare agli organi di Governo.

 

Mozione a difesa dei Comuni (clicca)

Mozione a difesa di Stallaini (clicca)

Ultimo aggiornamento ( Sabato 07 Settembre 2013 11:56 )
 

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