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INCONTRO OGGI ALLA REGIONE PER IL RIORDINO DEL SISTEMA DELL'ACCOGLIENZA. AMENTA: "Stato e Regione assicureranno i costi dei minori stranieri non accompagnati"

Scritto da Gaetano Guzzardo    Lunedì 19 Maggio 2014 16:33

immigr amenta«Un Tavolo operativo, quello di oggi, con tutti gli attori interessati, che finalmente prova a fare ordine e chiarezza sull’ingarbugliato sistema dell’accoglienza dell’immigrazione, e sul problema più volte denunciato da AnciSicilia dei costi dei minori stranieri non accompagnati, sinora lasciati sulle spalle dei Comuni, impossibilitati a farne fronte per mancanza di risorse finanziarie dopo i tagli ai trasferimenti di Stato e Regione. Saranno infatti Stato e Regione, come annunciato dall’Assessore Giovanni Bruno e come deciso la settimana scorsa nella conferenza Stato-Regione, a farsi carico di questi costi, mentre Comuni, sistema del Volontariato e del Terzo Settore continueranno a garantirne la gestione».

 

È quanto dichiarato dal Vice Presidente di AnciSicilia, Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni, uscendo dall’incontro sull’emergenza immigrazione e minori stranieri non accompagnati, che questa mattina si è tenuto alla Presidenza della Regione, a Palazzo D’Orleans, convocato dall’Assessore Regionale  della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, Giovanni Bruno.

 

Un Tavolo operativo, alla quale hanno preso parte, oltre all’Anci, le Prefetture, le Questure, i Comuni interessati dagli sbarchi (Palermo, Catania, Messina, Trapani, Augusta, Pozzallo, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Lampedusa, Caltagirone, Portopalo di Capo Passero), anche l’Assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, il Dipartimento di Protezione Civile, le Associazioni del Volontariato (tra queste, Caritas, Croce Rossa, Save the Children Italia  Onlus, Medici senza Frontiere), e ancora Acnur-Unhcr, Oim Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo, Simm, Società Italiana Medicina delle Migrazioni, e il Forum del Terzo Settore.

 

Riordinare il sistema dell’accoglienza e capire chi si sarebbe fatto carico dei costi  di quella che è diventata una vera e proprio emergenza, il ricovero e dell’assistenza dei tantissimi minori stranieri non accompagnati che arrivano in Sicilia, sinora addebitati ai Comuni già gravati da enormi difficoltà finanziarie, sono i temi più volte sollevati da AnciSicilia e dal Vice Presidente Paolo Amenta, in questi ultimi mesi.

 

«Con l’incontro di oggi – aggiunge il Vice Presidente Amenta – si rassicurano intanto i Comuni, molti dei quali già ad un passo del dissesto finanziario, considerato l’impegno del Governo nazionale e di quello regionale di far fronte ai costi del ricovero dei minori stranieri non accompagnati. Chiarito questo, si è finalmente discusso delle competenze e delle responsabilità gestionali e finanziarie, per un riordinare il caotico sistema dell’accoglienza in  Sicilia che, ricordo, deve sempre tendere all’integrazione. Dalla Regione, quindi dagli Assessorati di competenza – sottolinea ancora Amenta - è stata avanzata, pertanto, la proposta di un Tavolo tecnico-operativo, dove siederanno tutti i soggetti chiamati ad occuparsi di questa emergenza, quindi Prefetture, Questure, Comuni, Volontariato e Terzo Settore, per dare corso a quello che è stato definito  il “1° livello dell’accoglienza”, con il contributo delle Ipab, le strutture religiose e il Volontariato. Mentre nel “2° livello” si tenderà ad ampliare il sistema ritenuto più che positivo degli SPRAR, creando, nel contempo, un Coordinamento regionale che pianifichi e verifichi.

E a proposito di verifiche, saranno subito avviate quelle relative ai Centri di Accoglienza per minori, per quantificare le spese e iniziare a trasformare tutte queste proposte e  impegni in atti amministrativi e norme.

Solo così – conclude il Vice Presidente di AnciSicilia, Amenta –  e con l’intervento dell’Europa, che non può continuare a stare a guardare, si potrà avviare un vero percorso di condivisione verso l’accoglienza, l’integrazione e l’interazione con i popoli a sud del Mediterraneo che, per le precarietà e la drammaticità di fatti interni ai loro Paesi, rischiano la vita. È compito nostro, di tutti, e non solo dei Comuni o del Volontariato o di quanti da anni sono impegnati nei soccorsi, dare loro la speranza di un futuro migliore».

 

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