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L’iniziativa del Presepe di Sergio Carpinteri per ricordare e solidarizzare con Amatrice apprezzata dal sindaco della cittadina laziale Sergio Pirozzi

Scritto da Gaetano Guzzardo    Venerdì 27 Gennaio 2017 17:57

carpinteri-pirozziIl Sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, la cittadina laziale in provincia di Rieti distrutta dal terremoto dello scorso 24 Agosto e dalla continua e drammatica attività sismica che sino a qualche giorno addietro ha interessato il Centro Italia, e ha pagato il prezzo più alto, in vite umane, ben 235 morti sui quasi 300 che quelle scosse hanno causato, venuto a conoscenza dell’iniziativa solidale e di sensibilizzazione che in occasione del Natale ha voluto realizzare a Palazzo Messina-Carpinteri, sede della Biblioteca comunale, con il suo Presepe dipinto su carta, l’artista canicattinese, Sergio Carpinteri, con il patrocinio del Comune di Canicattini Bagni, rappresentando Amatrice com’era e com’è dopo il sisma, ha voluto ringraziare Carpinteri con una e-mail inviata al Comune.

Nonostante l'immane tragedia che ci ha colpito - ha scritto il Sindaco Pirozzi - riusciamo comunque a trovare la forza grazie al sostegno che arriva da manifestazioni di solidarietà come quella del prof. Sergio Carpinteri al quale la prego di porgere il più sentito ringraziamento da parte mia e di tutta la mia comunità.         
L'appuntamento è ad Amatrice restituita alla sua popolazione e a coloro che la amano.
Un forte abbraccio e i migliori auguri per il nuovo anno
”.           

«Sono emozionato per le parole che mi ha voluto rivolgere il Sindaco Sergio Pirozzi e lo ringrazio - ha commentato Sergio Carpinteri -. Come ringrazio il Sindaco di Canicattini, Paolo Amenta, e l’Amministrazione comunale, che hanno condiviso questo mio progetto solidale, mettendomi a disposizione i locali di Palazzo Messina-Carpinteri. Quello che ho voluto rappresentare era  l’Amatrice che avevo sognato. Uno scenario non tanto dove prevalente non fosse tanto la paura del sisma o la devastazione, ma la paura del cuore, la mancanza degli affetti, la ripartita al cielo rubata al momento di una notte che non ti aspetti».

Carpinteri, da artista sensibile qual è, per il suo Presepe aveva infatti scelto di riportare i visitatori  al dramma e al dolore di Amatrice, la cittadina che in pochi secondi ha visto cancellato il suo tessuto urbano, storico e architettonico, con la sua Torre civica del  XIII secolo, le torri campanarie della Chiesa di Sant’Agostino, con il suo portale tardo gotico, gli affreschi (L’Annunciazione e la Madonna con bambino e Angeli), quelli della Chiesa di sant’Emidio del ‘400, e che l’artista canicattinese ha voluto ricostruire nel suo Presepe.

Un dipinto dai colori forti, con la quale Carpinteri ha fatto rivivere, agli occhi dei visitatori, Amatrice e il suo straordinario territorio nel Parco nazionale del Gran Sasso e i Monti della Laga, così com’era, per affidarla alla memoria, che non dovrà mai essere cancellata, e nello stesso tempo, con un altro punto di vista, quasi aereo, ci mostra la città distrutta.

Al centro tra le macerie ci sono i Santi cari a quei luoghi: la Madonna della Filetta; in ginocchio la pastorella Chiarina Valente vicino ad un cespuglio; mentre un Angelo porge a San Giuseppe il famoso medaglione.

In giro tra le sagome di case diroccate la figura del cavaliere San Martino che generosamente offre il suo mantello agli abitanti come protezione. Ai piedi un povero accompagnato da due cani.

Nel cielo del Presepe stelle nere e verdi, mentre gli Angeli trasportano “anime-bambine”, contornati da quasi trecento cuori con i nomi delle vittime di quel tremendo terremoto.

Amatrice, tra l’altro, è legata alla Canicattini Bagni (e l’inserimento nel Presepe da parte di Carpinteri della Chiesa Madre canicattinese ha voluto raffigurare questo legame). Nella cittadina laziale, infatti, in quella notte di morte, venne estratto vivo, seppur ferito, dalla macerie del forno dove lavorava da qualche anno, il giovane fornaio canicattinese Tony Di Giacomo di 28 anni, ferito ad un piede, che qualche anno prima per lavoro si era trasferito li con la moglie Stefania e i figli Giovani, 7 anni, e Diletta, di appena 20 mesi, che fortunatamente in quel periodo di vacanze estive si trovavano con i parenti a Canicattini Bagni.

 

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