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Lo Sprar "Obioma" di canicattini Bagni ancora tra le "buone prassi" e modello di integrazione a livello nazionale, mercoledì 16 tra i relatori a Roma del "Terzo Rapporto sulla Protezione Internazionale in Italia 2016"

Scritto da Gaetano Guzzardo    Lunedì 14 Novembre 2016 19:12

locandina.rapporto 2016Mercoledì 16 Novembre alle ore 14:30, presso il il Centro Congressi Roma Eventi – Sala Fellini, di via Alibert a Roma, Anci, Caritas Italiana, Cittalia, Fondazione Migrantes e il Servizio Centrale dello SPRAR  (Sistema di Protezione per Richiedenti Asili e Rifugiati), in collaborazione con UNHCR, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, presentano il Terzo Rapporto sulla Protezione Internazionale in Italia 2016.

 

 


Alla presentazione, tra i relatori, assieme alle esperienze di grandi Comuni come Bologna, la provincia di Brescia e l’Anci nazionale, ci sarà anche il presidente della cooperativa sociale Passwork, il sociologo Dr Sebastiano Scaglione, che gestisce lo Sprar “Obioma” di via del Seminario a Canicattini Bagni, voluto dall’Amministrazione comunale del Sindaco Paolo Amenta, e che accoglie soprattutto donne e famiglie “fragili”, con disagio, fuggite dalle guerre, dalle violenze e dalle discriminazioni.

 

Un percorso di recupero e integrazione dei cittadini extracomunitari ospitati  nella cittadina iblea, , quello attivato da Passwork a Canicattini Bagni, che il Ministero ed il Servizio Centrale dello Sprar hanno riconosciuto tra le “buoni prassi” a livello nazionale, diventando così un modello che già lo scorso anno è stato inserito nell'opuscolo “Storie dalla rete dello Sprar. L’accoglienza: un’opportunità di crescita per i territori”,  in cui vengono raccolti e raccontati alcuni dei casi e delle esperienze realizzate nei progetti locali di accoglienza, pubblicati nel Rapporto Sprar 2014, nel secondo Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2015 e su Redattore Sociale.

 

«La presenza di Passwork e del suo presidente, il  Dr. Scaglione, tra i relatori a Roma, assieme a grandi realtà sociali ed Enti, per la  presentazione del terzo Rapporto sulla Protezione Internazionale in Italia – ha dichiarato il Sindaco Paolo Amenta – è un ulteriore conferma, e di questo siamo orgogliosi,  dell’ottimo lavoro che la cooperativa sociale canicattinese ed i suoi operatori stanno svolgendo nel percorso di integrazione dei cittadini extracomunitari che lo Sprar Obioma accoglie. Un percorso di reale accoglienza che guarda, soprattutto, all’integrazione nel nostro tessuto sociale, o in altre realtà, delle ospiti, avendo come obiettivo la loro autosufficienza ed autonomia, per renderle padrone e protagoniste del loro futuro. Un intervento, in piena sintonia e collaborazione con l’Amministrazione comunale che, come si vede, continua ad essere un modello per il resto d’Italia. Questo ci incoraggia a continuare, sapendo che offriamo a questi cittadini che rischiano la vita per arrivare nelle nostre città, e ai loro figli, una nuova opportunità di vita».

 

Questo il Programma del seminario di Mercoledì 16:

 

14:30  REGISTRAZIONE

Sala Fellini – Roma Eventi

15.00  PRESENTAZIONE

Oliviero Forti   (Caritas)

15:30  IMMIGRAZIONE E SALUTE MENTALE

Marco Mazzetti            (Soc. It. Medicina delle Migrazioni)

Serena Battilomo         (Ministero della Salute)

Sebastiano Scaglione   (Progetto Sprar Comune Canicattini Bagni)

 

16:30  Dibattito

 

17:00  LA FILIERA DELLA ACCOGLIENZA

Daniela Di Capua         (Servizio Centrale dello Sprar)

Luca Pacini                  (ANCI - Fondazione Cittalia)

Annalisa Faccini          (Progetto Sprar Comune Bologna)

Marco Zanetta             (Progetto Sprar Provincia Brescia)

18:30  Dibattito

19:45  CHIUSURA

 

Nel 2015 e nel primo semestre del 2016 si è assistito all'acuirsi e cronicizzarsi di molte situazioni di guerra, tanto che si contano 35 conflitti in atto e 17 situazioni di crisi. Tali scenari di guerra, oltre a causare morte e distruzione, provocano la fuga di un numero tanto maggiore di persone quanto più lungo e cruento diventa il conflitto o quanto più perdurano nel tempo situazioni di insicurezza, violenza e violazione dei diritti umani.

Altri motivi di fuga sono costituiti dalle disuguaglianze economiche, dalle disuguaglianze nell’accesso al cibo (per mancanza di un'equa distribuzione della produzione mondiale) e all'acqua, dal fenomeno del cosiddetto land grabbing, che sottrae terre produttive ai paesi più poveri, e dall'instabilità creata dagli attentati terroristici.

Ultimo aggiornamento ( Lunedì 14 Novembre 2016 19:18 )
 

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