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"SALVARE I COMUNI NON PUO' ESSERE L'IMPEGNO SOLO DI UNA PARTE POLITICA MA DI TUTTI", CONTINUA LA REPLICA DEL SINDACO AMENTA ALL'ON. VINCENZO VINCIULLO

Scritto da Gaetano Guzzardo    Venerdì 23 Agosto 2013 20:15


amenta paolo1Il sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, reggente regionale di Anci Sicilia, l’Associazione dei Comuni Siciliani, replica alla nota di ieri sera dell’on. Vincenzo Vinciullo, in risposta alle sue precisazioni sulla questione, aperta dal parlamentare regionale siracusano, “condono edilizio introiti per i Comuni”.

 

 «Nulla di personale con l’on. Vincenzo Vinciullo – replica il sindaco Paolo Amenta – che apprezzo per la sua proficuità ed il suo impegno, come tanti uomini e donne delle Istituzioni, consci del proprio ruolo. Questo però non può esimermi dal correggere, a mio giudizio, alcuni errori nelle sue affermazioni, per evitare che anche lui corra il rischio di praticare lo sport preferito dalla politica nazionale e regionale di questi ultimi periodi: “sparare sui Comuni” e soprattutto “ai Sindaci”, diventati il capo espiatorio, nel Paese e in Sicilia,  di tutti i problemi irrisolti dalla politica, in particolare quelli economici.

I Sindaci, ahimè, sono la parte più avanzata delle Istituzioni nel territorio, e occupano un posto di fila  sul fronte quotidiano delle problematiche da risolvere, per cui i Comuni, rassicuro l’on. Vinciullo, più di altri, in questi anni, hanno contribuito e contribuiscono, sicuramente più di quanto percepiscono,  alla riduzione della spesa pubblica per dare risposte alla crisi. Visto che negli ultimi quattro anni è stato dimezzato il Fondo delle Autonomie Locali e azzerati i trasferimenti dello Stato.

Quello che mi premeva sottolineare, sia nel primo intervento che in questo, è il fatto che a i noi Sindaci quello che interessa è che si attivino tutti gli strumenti legittimi della Regione per risolvere  la crisi che ci sta colpendo in prima persona, assieme ai nostri cittadini.

E questo attraverso l’impegno di tutti i gruppi, della maggioranza come dell’opposizione, perché la crisi di certo non fa differenza di appartenenze, per questo non mi offendo se l’on. Vinciullo mi definisce “crocettiano”. Sappi  però, che personalmente non ho “sposato Crocetta”, ma un progetto, e se il progetto non funziona e non da risultati per il territorio ed i cittadini, nulla toglie che, essendo per me prioritari il territorio e i cittadini, si possa cambiare o addirittura costruire un nuovo progetto.

E allora l’esortazione che faccio – continua il responsabile di Anci Sicilia - è che in questo momento difficile non si può perdere tempo in “chiacchiere”, o in “proclami” su questioni come le riserve  del Fondo delle Autonomie su cui era già era  intervenuto il Governo, dopo la trattativa con l’Anci,  garantendo le stesse somme dell’anno precedente; o in merito all’Ordine del Giorno per l’incremento del Fondo su cui già  l’Anci aveva chiesto all’Assemblea di aggiungere la parola “al meno”, per avere la possibilità di stabilire, in Conferenza Regione - Autonomie Locali,  i criteri di riparto  tra i grandi e piccoli comuni.  

E invece, al contrario, l’ARS ha approvato un Ordine del Giorno, probabilmente suggerito anche dall’on. Vinciullo, di trasferire solo 12 milioni dai grandi Comuni ai piccoli, dopo un taglio di 80.

Piuttosto, mi piacerebbe, e ci piacerebbe a noi Sindaci,  risolvere la crisi dei Comuni, facendo applicare in Sicilia (unica Regione che non l’ha ancora applicato) il Federalismo Fiscale, che a tutt’oggi ha solo prodotto tagli senza l’erogazione dei “compensi” previsti dalla Legge 42/2009.

E ancora, ci piacerebbe, ad esempio, risolvere la crisi dei Comuni, attraverso l’erogazione dell’ultima annualità della legge 328 sui Servizi Socio Sanitari che non abbiamo ricevuto, e la possibilità di poter programmare quella successiva di fronte ad un disagio che cresce sempre di più. Ci piacerebbe anche risolvere la crisi dei Comuni attraverso la puntualità nei trasferimenti finanziari nelle casse comunali, considerato che ad oggi abbia ricevuto solo il 60% della prima trimestralità, eppure gli stipendi bisogna pagarli tutti i mesi, così come la luce, i telefoni e quant’altro per fare funzionare un Ente pubblico.

Ecco, su queste cose vorremmo vedere impegnato, oltre che sul resto, l’on. Vinciullo, anche se di opposizione.

Perché, al di là delle nostre personali convinzioni, o degli aspetti tecnici che riguardano la questione delle 370 mila pratiche di condoni edilizi (quasi tutte nei grandi Comuni, e molte delle quali ultratrentennali, e su questo siamo d’accordo) giacenti nei cassetti dei grandi Comuni (e non nei piccoli), come dice l’on. Vinciullo, mi permetto di fare notare e di sottolineare quando già affermavo ieri, cioè che i cittadini, non è vero che hanno già pagato, perché le sanatorie si pagano al momento del ritiro della concessione, ma non hanno più soldi per farlo.

Inoltre, faccio ancora notare all’on. Vinciullo, con il quale sia chiaro non voglio né litigare né tantomeno sul quale ho qualcosa da “vomitare”, che di quei 750 milioni di euro che si potrebbero incassare con i condoni edilizi, sono una piccolissima parte, eventualmente, potrebbe essere utilizzata dai bilanci comunale.

Una somma comunque insufficiente, considerato che  degli introiti dei condoni un terzo sono riservati allo Stato, mentre il  75% dei rimanenti sono destinati agli “investimenti” che come sappiamo sono bloccati dal Patto di Stabilità. In pratica, come detto, i bilanci continuerebbero ad avere gli stessi problemi, con una cosa in più, che avremmo gravato di un ulteriore balzello famiglie e imprese.

Dunque - conclude il sindaco Paolo Amenta – da Sindaco e da rappresentante dei Sindaci siciliani, non ho nulla su cui litigare,  o di strumentale, con l’on. Vincenzo Vinciullo, quello che mi preme è salvare i Comuni, in particolare i più piccoli già al collasso, avere le garanzie di poter continuare a erogare i servizi ai cittadini, senza doverli vessare più di quanto lo siano, e nutrire la speranza che tutti i 390 Comuni siciliani possano guardare ed auspicare ad un futuro migliore.

E per fare questo, stia certo, l’on. Vinciullo, non starò alla finestra a guardare, inerme, come altri, se gli aiuti e l’impegno verso i cittadini arrivino dalla maggioranza o dall’opposizione. Di sicuro, io come il resto dei Sindaci, sapremo valutare».

Ultimo aggiornamento ( Venerdì 23 Agosto 2013 20:28 )
 

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