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QUALE FUTURO PER I FONDI EUROPEI? IL SINDACO AMENTA, VICE PRESIDENTE REGIONALE ANCI SICILIA, PRESENTA LE PROPOSTE DEI COMUNI AL COMITATO DI SORVEGLIANZA

Scritto da Gaetano Guzzardo    Mercoledì 13 Giugno 2012 20:59

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«Riverificare il programma delle grandi opere e dei grandi progetti in Sicilia, che sono state inseriti nel PO FESR, sulla scorta dei loro effettivi tempi di cantierabilità. Questo perché, alla luce di quanto a più riprese affermato dai valutatori esterni, i tempi necessari affinché  gli stessi possano diventare dei cantieri aperti, non coincidono con le scadenze di rendicontazione del PO FESR, con il rischio di bloccare i finanziamenti e con essi l'effettiva ricaduta sullo sviluppo reale dei territori. Non solo, ma è necessario, in questo momento, sostituire la logica del bando, limitatamente alle sole Linee d'intervento che vedono come beneficiari gli enti pubblici, attualmente privi di risorse economiche a causa del mancato trasferimento delle compensazioni da parte della Regione che, come si sa, non ha ancora applicato il Federalismo Fiscale e attivato i fondi perequativi. Perché sinora ha generato parecchie attese sommergendo gli U.C.O. di proposte progettuali i cui tempi di istruttoria, valutazione e decretazione, hanno contribuito ai ritardi nella spesa che tutti noi conosciamo, e sostituirlo, così com'è stato nella prima programmazione con i PIT, con lo strumento dell'Accordo di Programma. Uno strumento, questo, molto più performante riguardo alla tempistica e soprattutto molto più adatto per l'applicazione di  scelte fatte direttamente dal territorio, di infrastrutturazioni strategiche e quindi per il recupero dei gap esistenti. Infine, mantenere e rafforzare gli attuali strumenti di programmazione territoriale previsti dal PO FESR, quindi PIST e PISU, anche alla luce della nuova ed imminente fase programmatoria 2014-2020, dando spessore e continuità agli sforzi di elaborazione strategica contenuti nei Piani di Sviluppo già validati ed approvati dal Dipartimento Regionale Programmazione e, quindi, prendendo a riferimento detti piani per unificare i due cicli programmatori (2007-2013 e 2014-2020), per porre le basi del nuovo ciclo con le elaborazioni progettuali che rimarranno ancora attive».

Sono queste in sintesi le tesi dell'Anci Sicilia, proposte e avanzate dal vice presidente regionale dell'Associazione di Comuni, il sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, nell'incontro di venerdì scorso a Palermo del Comitato di Sorveglianza che si occupa della tempistica, dello stato e della certificazione della spesa dei Fondi Strutturali Europei, composto da tutte le Associazioni di Categoria e dalle Forze Sindacali regionali, dall'Anci e dall'Urps, per gli enti pubblici, dalla Commissione UE per i Fondi Europei di sviluppo regionale guidata da Raul Prado, dallo Stato con il Ministro Barca in rappresentanza del Ministero dello Sviluppo Economico e la task force nominata per controllare la spesa, da tutti i Direttori Generali dei Dipartimenti della Regione Sicilia, e dall'architetto Felice Bonanno, responsabile del Dipartimento della Programmazione che gestisce il PO FESR 2007-2013.

Un incontro per capire e interrogarsi sull'ammontare reale della spesa complessiva, ma soprattutto, come ha fatto la Commissione Europea, capire quale sia stata l'efficacia sul territorio, in un momento di grande bisogno, per aiutare a ridurre la disoccupazione e rilanciare lo sviluppo. E da questo punto di vista i dati sono del tutto negativi come sottolineato dal Ministero dello Sviluppo sull'assenza, allo stato attuale, della qualità della spesa in Sicilia, ferma, nella sua complessità, ancora al palo, come confermato dallo stesso Bonanno, indicando molti interventi ancora fermi e tanti altri ricchi di progetti ma privi di fondi.

«Davanti ad uno scenario di questo tipo - ha spiegato il sindaco Amenta nell'incontro - è necessaria una accelerazione, un colpo di reni, che possa portare entro il 2013 alla certificazione di quanta più spesa possibile, ma soprattutto, all'apertura di quanti più cantieri possibili, per poi rendicontarli entro il 2015. Nello stesso tempo come Anci abbiamo proposto alla Commissione Europea, di legare la programmazione 207-2013 a quella prossima del 2014, per garantire continuità agli interventi, evitando così di rendere vano il lavoro sin qui svolto. Senza dimenticare la lentezza della spesa e le cause che la stanno determinando. Prima tra tutte, il fatto che l'epoca e il contesto della programmazione sono totalmente modificati rispetto ad oggi, e non solo per la questione crisi, ma anche per alcuni aspetti giuridici che vincolano la spesa.

Tra questi, la mancata attuazione del Federalismo Fiscale da parte della Regione Sicilia, attraverso la Commissione Paritetica e la realizzazione di Fondi Perequatiti per la spesa, che lo Stato sta tagliando ai Comuni, e che , al contrario, non vengono compensati dalla forma che il Federalismo ci mette a disposizione. Questo sta portando, ed un altro preoccupazione che si aggiunge alle altre, a non fare approvare i bilanci ai Comuni e a limitare le possibilità, per quelli che sono entrati nella graduatoria dei progetti finanziati, ad ottenere quella percentuale di cofinanziamento dei progetti.

Il fatto che i Comuni non abbiano i soldi per cofinanziare la programmazione - ha continuato il primo cittadino di Canicattini Bagni -, il fatto che non si possa fare scorrere la graduatoria, perché prima si devono aprire i cantieri della prima fascia, purtroppo, sta bloccando la spesa di tutta la programmazione.

Per cui, paradossalmente, alla fine dell'anno, ci troveremo con gli impegni giuridicamente vincolanti per la Regione, e con la possibilità che i Comuni non aprano i cantieri perché non possono certificare la spesa, non avendo i fondi per attivare i meccanismi di apertura. Quindi, abbiamo chiesto che si guardi a più ampio raggio, rivolgendo lo sguardo ai problemi dei bilanci dei Comuni, al Patto di Stabilità, al Federalismo Fiscale, perché attraverso questa operazione si possa arrivare alla spesa velocissima e alla ricarica delle graduatorie già approvate. Abbiamo altresì chiesto con un documento mirato che venga utilizzato il Credito d'Imposta quale aiuto alle imprese, rifinanziando il fondo, dove già sono stati impegnati in appena un giorno 120 milioni di euro.

Ma, la richiesta che abbiamo avanzato, che dovrebbe cambiare la programmazione dei Fondi Strutturali,  è quella di evitare di prelevare somme dai Sistemi di Sviluppo Locale, togliendoli quindi alla programmazione regionale, come fa il Governo centrale attraverso il Programma di Coesione Nazionale, per depositarli nelle grande infrastrutture che, seppur necessarie, come i 500 milioni di euro della ferrovia Catania - Palermo, è anche vero che in Sicilia non determineranno mai un vero modello di sviluppo e sistemi produttivi che generano economia. Quindi abbiamo proposto che si smetta di spendere attraverso bandi e progettazioni ma si guardi realmente al territorio e alla crescita delle aree.

Questo perché soprattutto - ha affermato ancora Paolo Amenta -, ad esempio, nelle 26 Coalizioni individuate in Sicilia nella programmazione attuale, dopo aver scontato due anni di ritardo e dopo aver verificato le Pianificazioni Strategiche, dopo aver fatto i programmi di investimenti Pist e Pisu, e aver subito la valutazione delle tre finestre, alla fine all'interno di quei programmi sono stati finanziati solo uno-due progetti, che certamente non generano modelli di sviluppo o chiudono i programmai integrati di sviluppo.  E allora abbiamo detto a Prado, alla Commissione Europea, a Bonanno e a tutte le forze in campo, di cambiare e tornare al vecchio PIT, dove si elaborano programmi sul territorio fatti di diverse opere che si condivideranno con la programmazione regionale ed europea, si valideranno e se passeranno al vaglio della sostenibilità economica, si finanzierà direttamente con Accordi di Programmi che porteranno si alla realizzazione di infrastrutture, ma anche forniture di servizi che genereranno programmi di sviluppo, che metteranno in moto sistemi turistici e così via.

Come potrebbe avvenire nel campo energetico, dove, ad esempio, una cosa è immaginare un grosso impianto fine a se stesso che produce energia alternativa, un'altra cosa è pensare ad un impianto di compost che alimenti, dal punto di vista energetico, un'area artigianale  o un polo di eccellenza di trasformazione agroalimentare che si inserisce nei percorsi enogastronomici e nelle proposte turistiche del territorio. Ecco integrare queste iniziative, la produzione di energia con la trasformazione agricola, per rilanciare le grandi aree tematiche dell'economia, agricoltura -industria - servizi, non con bandi singoli ma con programmi di area, penso mettano in moto modelli di sviluppo seri nel territorio. Questa nostra proposta -  ha concluso Amenta - di tornare al vecchio modello PIT  per la programmazione 2014-2020, devo dire, con grande soddisfazione, è stata approvata all'unanimità dalla Commissione Europea».

Quindi non più piccoli progetti all'interno di un programma integrato che non verrà mai realizzato, ma accordi di programmi che sviluppino iniziative ed investimenti in tutto il territorio.

Intanto, il primo passo è arrivare, entro pochi giorni, non più tardi della fine di Giugno, come ha assicurato la Regione, a mettere in moto l'applicazione del Federalismo Fiscale, e i relativi fondi perequativi, per ridare vita ai Comuni, permettergli di predisporre i bilanci, e garantire così il cofinanziare dei progetti della programmazione PIST - PISU.

Questo comporterà l'apertura dei cantieri che daranno ossigeno all'occupazione e all'economia territoriale, e faranno scorrere altresì la graduatoria nelle varie finestre previste dalla programmazione PO FESR, con l'immediato impiego, come propone l'Anci Sicilia, delle risorse finanziarie non ancora impegnate nelle Linee di Intervento di competenza dell'Assessorato Regionale all'Energia e degli altri Assessorati.

Si eviterà così il blocco dell'intero meccanismo e la "chiusura", non remota, degli stessi Comuni,  ormai privi di qualsiasi risorsa dopo le mancate compensazioni a seguito dei tagli ormai consolidati e consistenti dei trasferimenti di Stato e Regione.

Per Anci Sicilia, inoltre, come ha relazionato il suo vice presidente Paolo Amenta, è necessario, nel rilancio dell'economia isolana, procedere al trasferimento, per i tre poli territoriali ricompresi nel Programma Operativo Natura Cultura e Turismo, di quelle proposte progettuali con livello definitivo, coerenti con il predetto PO, sulle risorse messe a disposizione dal programma per la Sicilia.

Nel contempo, pensare ad una verifica intermedia prima degli Impegni Giuridicamente Vincolanti (I.G.V.) che consenta la possibilità per quelli che non possono rispettare le scadenze previste dell'A.P.Q., di poter transitare su un fondo specifico allocato all'interno del Piano di Coesione Nazionale unitamente alla ulteriore progettualità coerente e non immediatamente utilizzabile.

E, infine, accelerare l'uscita del bando della Regione Sicilia dedicato al riutilizzo dei beni confiscati alla mafia.

 

 

 

 

 

 

 

Ultimo aggiornamento ( Giovedì 14 Giugno 2012 21:06 )
 

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